Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Palermo

Strade e infrastrutture in Sicilia: disgelo con l’Anas, ora accelerare i progetti

Di Andrea Lodato |

Catania – La Sicilia non svende nulla. Punto categorico e inflessibile per il governo Musumeci. Perché se per risolvere i problemi (una tonnellata) cominci a delegare agli altri e, soprattutto, rinunci alla tua autonomia e annacqui il tuo potere, beh sei all’anticamera dell’abdicazione. Per la complessa questione delle infrastrutture e delle strade, quindi, il governo regionale appena insediatosi ha dovuto mettere un paio di punti in chiaro, soprattutto con l’Anas.

Azienda potente e ricca, ma anche soggetto che proprio per il ruolo che occupa nello scenario nazionale dei trasporti, poteva rischiare di diventare, ha valutato il presidente Musumeci con gli uomini della sua giunta, non un partner, non un socio, ma il padrone delle strade e delle autostrade siciliane. Il tutto nel quadro di quell’accordo, che sembrava durante il governo Crocetta ad un passo dall’essere chiuso, che avrebbe visto la nascita di una società mista tra l’Anas e il barcollante Cas, il Consorzio autostradale siciliano. Società mista vista sino a quel punto, come unica soluzione per raddrizzare la baracca del Cas.

Così Musumeci, e l’assesore ai Trasporti, Falcone, sono partiti rallentando quel processo, chiarendo subito all’Anas che la Sicilia non sarebbe stata terra di conquista. Vogliamo collaborare? Si può fare. Ma stabiliamo le giuste condizioni. Fase di raffreddamento dei rapporti, almeno per qualche settimana, contatti sporadici, molto formali. Poi il disgelo, perché l’Anas in Sicilia sta effettivamente investendo ed ha tutto l’interesse ad avere un ruolo primario e il governo Musumeci punta sull’efficientamento dei servizi di viabilità. Cominciando, intanto, dal mettere ordine proprio al Cas.

Dunque con Anas bisogna andare d’accordo. Siamo sulla buona strada. Giorno 6 a Palermo il presidente Musumeci, l’assessore Falcone, i dirigenti degli uffici e i tecnici incontreranno Gianni Vittorio Armani, l’amministratore delegato di Anas (oggi Gruppo FS Italiane). Si parlerà di tutto, anche di Cas, ma, soprattutto, la Regione chiederà all’Anas di accelerare i tempi di progettazione di quattro opere di fondamentale importanza, per cui il governo ha già le risorse stanziate.

In una cartellina riservata l’assessore Falcone ha tutti i dati che la prossima settimana sottoporrà all’Ad di Anas. Quattro opere che il governo regionale vuole fortemente. La prima è la circonvallazione di Gela, costo previsto 316 milioni, fondamentale per alleggerire il traffico che gravita su un’area che ha pur sempre, nonostante la crisi, una sua valenza per il sistema economico siciliano. Il secondo intervento, con la stessa cifra di investimento, riguarda la Agrigento-Palermo, nel tratto di Bolognetta. Terza opera il lotto numero 3 della Libertinia che deve essere completata con 180 milioni di spesa. Quarto punto la realizzazione di 20 chilometri a quattro corsie della Catania-Gela: qui il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro a chilometro e la Regione recupererebbe 100 milioni dal Cipe e circa 200 da fondi della Agrigento-Palermo e della Caltanissetta-Agrigento.

Insomma massimo impegno di risorse, progetti importanti, all’Anas verrà chiesto di avere tempi veloci per le progettazioni. Disgelo in corso, dunque e, del resto, è pure vero che già l’Anas in Sicilia fa la sua parte ma la sua parte prende anche, con quei 40mila euro al giorno che arrivano dalle autostrade del Cas, che essendo concessionario e gestore deve l’affitto al proprietario dell’infrastruttura. Insomma, la strada è segnata e si può pensare ad un percorso comune. Ma senza leadership che penalizzino chi rappresenta i cittadini. E’ la condizione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti:

Articoli correlati