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Testimone di giustizia chiede revoca scorta: «Non mi sento tutelata»

Di Carmela Marino |

PALERMO – «Chiedo che mi venga revocata la scorta. Ho a disposizione un mezzo non idoneo per la mia tutela e a questo punto, dopo vari e reiterati reclami, poiché non voglio assumermi la responsabilità di quanto potrebbe accadere ai due uomini che garantiscono la mia tutela, preferisco, con responsabilità, di proteggere almeno loro». Lo afferma in una nota Valeria Grasso, responsabile del laboratorio antimafia dell’Idv e testimone di giustizia.

«Ho bisogno di tutela e sicurezza non di autisti. Fino ad ora nulla è accaduto e siamo tutti sereni, ma come è noto, l’Italia è il paese del giorno dopo. Dovesse nel caso, accadere qualunque tipo di atto nei miei confronti, – prosegue – non sarebbero in grado di proteggere né me, né loro. Ed io, questo, non lo posso consentire. Il Presidente Mattarella nei giorni scorsi, nel convocare i prefetti, li ha sensibilizzati per una maggiore tutela di chi ha un impegno per la legalità. Ma tant’è.

I carabinieri e comunque le persone che sono destinate alle scorte, sono a rischio vita per la pericolosità delle loro azioni». «Non mi sento sufficientemente tutelata dopo – afferma – aver fatto arrestare noti esponenti della mafia siciliana. A questo punto, rinuncio e chiedo che mi venga revocata la tutela perché non posso far rischiare la vita con me, ad altre due persone. Chiederò un incontro al Ministro Alfano e contestualmente una revisione delle scorte in tutta Italia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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