A Palermo l’assemblea dei “ribelli” del Pd: «Cambiamo il partito»

Di Redazione / 25 Febbraio 2018

PALERMO – Si sta svolgendo a Palermo nel teatro Santa Cecilia, che è pieno con alcune centinaia di persone, la manifestazione dei partigiani Dem «Non cambiamo partito, cambiamo il partito». I «ribelli» del Pd siciliano, in rotta con la corrente renziana si sono riuniti per dare voce al malessere di tanti esponenti Dem dei vari territori. All’ assemblea è presente il segretario regionale Pd Fausto Raciti.

Il responsabile organizzativo del Pd siciliano, Antonio Rubino, tra i leader dei partigiani dem, pone l’accento sul «rapporto con Sicilia Futura» di Totò Cardinale «ormai un serio problema politico». E parla di «becero trasformismo» e di decisioni prese «dall’alto senza curarsi di ciò che esprime il partito sul territorio».

Sul palco c’è una panca da birra. «È una di quelle panche che per tanti anni hanno arredato le ville durante le “Feste de l’Unità” – osserva – ed erano così libere, disordinate, anche un po’ sporchine, perché dietro al lavoro di tanti c’era solo passione e senso di militanza. La manifestazione di oggi è nata da questo, senza avere “dietro nessuno”, se non il lavoro di tanti. Ora come allora, con rabbia e con amore».

«I Partigiani del PD non sono un’area né una corrente, sono un sentimento. In queste settimane ci hanno detto di tutto, ci hanno chiesto “chi c’è dietro di noi”: la risposta è che dietro di noi c’è il PD, la voglia di credere ancora nei valori originari di questo partito. Ci sono le nostre facce, quelle dei tanti militanti, segretari di Circolo, dirigenti di partito ed amministratori locali che al modello della ‘fedeltà al capò preferiscono il modello delle idee e dei territori», ha detto Antonio Rubino, leader dei Partigiani Dem, aprendo la kermesse  al Teatro Santa Cecilia.

«Stiamo gettando le basi per una battaglia che inizierà il 5 marzo – ha aggiunto Rubino – chi ha lasciato il partito ha sbagliato, la vera “resistenza” è rimanere senza piegarsi a chi pretende di dare lezioni raccontando la favola della “rottamazione”, mentre invece sta mettendo in piedi un trasformismo fondato su una palude».

Nel corso della mattinata, in un Teatro Santa Cecilia affollato di partecipanti, durante gli interventi sono stati anche proiettati alcuni videomessaggi tra i quali quello di Pierfrancesco Majorino, ex assessore della giunta Pisapia a Milano e di Federico Ariezzo, capogruppo PD al Comune di Napoli.

«Il PD va ricostruito, rigenerato, non solo in Sicilia. Iniziative come questa, che riproporremo ogni anno – ha proseguito Rubino – sono un “tagliando” per il nostro partito: nessuno pensi di soffocare i dissensi, che rappresentano il sale della democrazia».

«Ci auguriamo che il PD abbia un ottimo risultato alle elezioni perché la “casa” è più importante di chi la dirige – ha concluso Rubino – ma la parola spetta agli elettori e deve essere chiaro fin da ora che la responsabilità di quello che sarà il nostro risultato dovrà assumersela chi ha compiuto le forzature degli ultimi anni e chi ha fatto le liste».

All’assemblea è intervenuto il presidente del Pd siciliano Giuseppe Lupo e hanno fatto una breve comparsa l’ex governatore Rosario Crocetta e il deputato Giuseppe Lumia. 

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