Aborto, nella Sicilia del record di obiettori di coscienza arriva l'obbligo di assumere medici che non si rifiutano
Ecco cosa prevede la norma che dovrebbe agevolare l'accesso all'Interruzione volontaria di gravidanza
Aborto, è svolta in Sicilia. E’ infatti passato all’Ars con 27 voti favorevoli e 21 contrari, con voto segreto, il disegno di legge in materia di sanità, che contiene la norma che obbliga gli ospedali pubblici ad assumere medici non obiettori di coscienza garantendo così la piena attuazione della legge 194 del 1978, che tutela il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.
Al momento della votazione in aula erano presenti 55 deputati, hanno votato in 48. Alla lettura del risultato in aula sono partiti gli applausi. Una parte della maggioranza ha quindi apprezzato il disegno di legge presentato dal Pd che - come ha detto il capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro - «rappresenta una grande occasione per garantire il diritto fondamentale delle donne ad accedere, senza ostacoli, ai servizi previsti dalla legge. Il testo punta a rafforzare l’organizzazione delle strutture sanitarie senza ledere alcun diritto individuale».
Il testo approvato in aula prevede procedure concorsuali dedicate esclusivamente a medici non obiettori e l’obbligo per le aziende sanitarie di provvedere tempestivamente alla loro sostituzione qualora dovessero cambiare idea, garantendo così la continuità del servizio e il pieno rispetto del diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.
Numeri impietosi
Non è una misura banale, sia per l'argomento - da sempre divisivo - sia perché in Sicilia troppe donne siciliane che volevano acceder all'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) prevista dalla legge si sono scontrate con un muro di medici obiettori, che in Sicilia supera l’85% tra i ginecologi e il 70% tra gli anestesisti. L'Isola detiene quindi il record di medici obiettori. E questo limita l'accesso alle Ivg, con solo il 50% delle strutture ospedaliere che le effettuano.
Percentuali che pongono la Sicilia quasi ai livelli dei paesi in cui l'aborto è vietato e sicuramente ben lontana da paesi come la Francia dove l'obiezione di coscienza è al 7% o i paesi scandinavi dove l'obiezione di coscienza non si registra del tutto.
L'articolo 9 della legge n. 194/78 dice che «l'organizzazione dei servizi Ivg deve essere tale che vi sia un numero di figure professionali sufficiente da garantire alle donne la possibilità di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza. E questo dovrebbe essere garantito dalle Regioni. Per questo con l'approvazione della legge ieri all'Ars, la Sicilia ha fatto un enorme passo avanti in questa direzione.