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Alfano vede Micari e garantisce l’appoggio di Ap al rettore candidato del centrosinistra

Di Alfredo Pecoraro |

PALERMO – Si suggella a Palermo il “patto di Selinunte” tra Angelino Alfano e Leoluca Orlando che a fine agosto in gran segreto si erano visti in un resort immerso negli ulivi del trapanese. A villa Igiea, Alfano ha incontrato il rettore Fabrizio Micari, confermandogli l’appoggio di Ap; con loro Leoluca Orlando e Dore Misuraca. «L’incontro è stato molto positivo, abbiamo discusso di prospettive e abbiamo cominciato a parlare delle emergenze da affrontare», dice Micari. Che aggiunge: «Con la conferma dell’appoggio di Ap il campo ora è abbastanza largo, si aggiunge a Pd, il Megafono, la lista dei territori di Leoluca Orlando e Sicilia Futura». «Se si parla di programmi e si guarda a cosa c’è dall’altra parte penso che ci possano essere ancora margini anche per un’alleanza anche con la sinistra», afferma il rettore che farà la sua prima uscita pubblica come candidato del centrosinistra dopodomani a fianco di Renzi, in tour per due giorni in Sicilia. A preannunciare l’ok di Ap in mattinata era stato il sottosegretario e coordinatore del partito di Alfano in Sicilia, Giuseppe Castiglione. Che ridimensiona il rischio di fuga. «Il partito non solo non lascia ma raddoppia – aggiunge – ci sono tanti dirigenti, militanti e semplici cittadini che si considerano lontani anni luce da Salvini e Meloni».

Il primo a lasciare Ap è Pietro Alongi, deputato regionale in carica, che passa con l’Udc di Cesa, che stamani ha presentato la lista dei candidati a sostegno di Musumeci. In attesa del sostegno di Alfano, Micari sta pianificando la sua campagna, ha ha incontrato i dirigenti del Pd e domani sera nuovo round con i parlamentari e gli assessori dem.

A scuotere i partiti è il sondaggio di Demopolis realizzato per LA SICILIA che dà Giancarlo Cancelleri dei 5stelle al 35%, Nello Musumeci al 34% e Micari al 22%. Per il sottosegretario Davide Faraone «il sondaggio dovrebbe far riflettere le persone responsabili della sinistra, perché conferma che la frammentazione rischia di consegnare la Regione alla destra o ai cinquestelle».

«Micari deve ancora ricevere l’appoggio ufficiale dei moderati di Ap e la coalizione aperta si sta ancora ingrandendo, anche la campagna per far conoscere il rettore a tutti i siciliani deve ancora partire, eppure i suoi consensi sono già quattro volte superiori a Fava», osserva Faraone. Ma Claudio Fava, che domani sarà a Messina con Massimo D’Alema per una iniziativa di Mdp, va per la sua strada. «Se da quella parte fossero disposti a ricostruire un perimetro concreto e omogeneo di centro-sinistra, cioè fuori Alfano e in discontinuità rispetto a Crocetta, ho detto che sarei anche disposto a primarie con Micari», insiste il candidato della sinistra. Parole che non sono piaciute però al Prc-Se. «Fava chiarisca che la lista che si sta costruendo è alternativa alle destre, al M5S e al Pd indipendentemente da Alfano» reagiscono Mimmo Cosentino, segretario regionale Prc-Se, e Raffaele Tecce, responsabile nazionale enti locali del partito. Pur risultando in testa al sondaggio, Cancelleri mostra cautela: «Non basta, dall’altra parte ci sono 12 milioni di candidati infilati dentro altrettante liste di coalizione. Si alleeranno pure con i morti per batterci».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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