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Approvata manovra ter, all'Ars l'abbraccio tra Schifani e Galvagno e un'aria da "miracolo di San Gaetano"

La strategia di Pd e M5s era riuscita a rallentare i lavori in prima battuta: un solo articolo approvato in sette ore di discussione

Alfredo Pecoraro

07 Agosto 2025, 17:27

ars (3)

Dopo 48 ore di passione e tensione alle stelle, a Palazzo dei Normanni c'è chi commenta il finale d’aula con una battuta, ricordando la ricorrenza di oggi: "Manovra approvata? E’ il miracolo di San Gaetano". L’Ars ha appena votato la legge che vale 300 milioni di euro. Nella sala dei venti l’abbraccio tra Renato Schifani e Gaetano Galvagno sugella due giorni in cui è successo di tutto.

da sinistra Gaetano Galvagno e Renato Schifani

Il risultato del governo

Il governo ha incassato un risultato per nulla scontato dopo i due ko sul fondo per l’editoria e sui laghetti aziendali che avevano messo a nudo i problemi interni ai partiti della maggioranza, al cospetto di una opposizione compatta che, regolamento alla mano, aveva usato l’ostruzionismo per mettere i bastoni fra le ruote. Strategia, quella di Pd e M5s, che era riuscita a rallentare i lavori in prima battuta: un solo articolo approvato in sette ore di discussione. Di fronte a una maggioranza in tutt'altro affaccendata, è stato il presidente Schifani a prendere in mano il pallino, con una mossa che ha ulteriormente acceso gli animi: il ricorso alla tagliola. Non era mai successo nella storia dell’Assemblea che si ricorresse all’art. 98 quinquies che ha impedito gli interventi dei deputati sulle norme disinnescando l'ostruzionismo. Persino una parte della maggioranza, andata a ruota del governatore, ha vacillato, mentre Pd e M5s hanno usato parole dure, accusando il governo di atteggiamento fascista e dittatoriale. In questo clima incandescente che faceva presagire il peggio per l’esito finale della manovra ter - l’opposizione sull'Aventino e la maggioranza a pezzi - è stato di nuovo Schifani a sparigliare le carte.

Bastone e carota

Dopo il bastone il governatore ha usato la carota, consapevole di dover prendere in mano le redini per non lasciare più spazio ai franchi tiratori della sua maggioranza che avevano sgambettato il governo. E’ così, prima del rush finale di stamattina, Schifani ha avuto un lungo colloquio con il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro e non solo. Un gesto indigesto da alcuni esponenti del centrodestra.

La svolta

La svolta si è vista subito: alla ripresa dei lavori parlamentari, il clima è stato completamente diverso. La norma sulle liste d’attesa, pronta a essere impallinata dai franchi tiratori, è passata senza alcun problema con una riscrittura del governo che ha teso la mano a Pd e M5s e più fondi per i ristori alle vittime degli incendi. Nessun voto segreto e avanti spediti. Pazienza per la norma sull'acquisto dell’immobile di via Cordova a Palermo (13,5 milioni) cassata con voto segreto e col governo che si è rimesso al volere dell’aula. Dei 35 milioni a disposizione dei deputati per misure a favore dei territori se ne parlerà a settembre, assieme ai tanti emendamenti aggiuntivi e alle norme per i consorzi di bonifica e gli Asacom. Forse la pausa estiva servirà a raffreddare un pò gli animi di chi nel centrodestra ha mostrato insofferenza, parlando di rimpasto in giunta e nomine mentre in aula il governo si giocava la partita sulla manovra.

I punti fondamentali della manovra

«La nuova manovra finanziaria predisposta dal governo Schifani, approvata oggi dall’Ars, mette sul tavolo 339 milioni di euro per affrontare alcune delle sfide più urgenti della Regione, con un’attenzione particolare all’emergenza idrica, al «sostegno agli enti locali e al sistema sanitario». E’ quanto si legge in una nota della Presidenza.
Uno dei punti cardine riguarda proprio la crisi idrica: vengono destinati 11 milioni alla protezione civile per far fronte alla siccità e agli eventi calamitosi, mentre 32 milioni saranno impiegati per garantire il funzionamento dei dissalatori a Trapani, Gela e Porto Empedocle. Ulteriori risorse, pari a 6,2 milioni, andranno alla progettazione di interventi nelle dighe. Per aiutare i Comuni a far fronte ai maggiori costi nella gestione dei rifiuti, sono stati stanziati 45 milioni, premiando con una quota maggiore (25 milioni) quelli che hanno raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata. Sempre agli enti locali sono destinati 15 milioni per progetti di videosorveglianza e oltre 8 milioni per l’acquisto di nuovi scuolabus. C'è spazio anche per la manutenzione del territorio: 55 milioni andranno alla riqualificazione straordinaria delle strade provinciali e 5 milioni serviranno per interventi nelle scuole pubbliche. Particolare rilievo viene dato anche alla spesa sociale. Rifinanziata la linea B della legge sulla povertà: agli enti che si occupano di accoglienza e ricovero di indigenti vengono destinati 3 milioni di euro. Il fondo per le persone con disabilità viene incrementato di altri 10 milioni, a dimostrazione di un impegno crescente sul fronte dell’inclusione. Infine, un investimento strategico da oltre 66 milioni, distribuito nel prossimo triennio, sarà dedicato alla sanità. L'obiettivo è chiaro: ridurre i tempi di attesa e rendere i servizi più accessibili a tutti i cittadini.