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Caso Cannes, l’amarezza di Schifani: «Il danno di immagine per la Sicilia è innegabile». E valuta la sospensione del bando

Il governatore ha parlato in conferenza della vicenda sollevata da una inchiesta del nostro giornale

Di Redazione |

Il caso Cannes scoperchiato da un'inchiesta del nostro giornale continua a far discutere e a tenere banco alla Regione siciliana. Tanto che oggi il governatore Regnato Schifani ha detto: «Questa vicenda al di là di tutto temo stia arrecando un forte danno di immagine alla nostra terra. Io vengo dall’avvocatura e da una lunga esperienza politica, non amo i colpi di testa e da avvocato voglio guardare le carte e valutare gli effetti politici di alcune scelte. Voglio avere un quadro completo a breve, i cui sviluppi quotidianamente si appesantiscono». 

Schifani ha parlato, rispondendo ai cronisti, in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, sull'inchiesta della Corte dei Conti che riguarda la vicenda del finanziamento da 3 milioni e 750 mila euro affidato, senza bando pubblico, dall’assessore regionale al Turismo, Francesco Paolo Scarpinato, alla società Absolute Blue, con sede a Kehlen, in Lussemburgo per l'evento "Sicily, Woman and Cinema" 2023, al prossimo Festival del Cinema di Cannes. Anche la Procura di Palermo ha acceso i riflettori sul caso.

Poi, Schifani ha detto di non avere parlato della vicenda con l'assessore al Turismo Francesco Scarpinato. «Non ne abbiamo parlato ieri in giunta perché ho ritenuto che in quella riunione si doveva parlare dei documenti portati dagli assessori, doveroso far prevalere il rispetto istituzionale – ha aggiunto Schifani -. Domani c'è giunta. Non intendo affrontare il caso in questa sede. Sicuramente un danno all’immagine della Sicilia è innegabile, è sotto gli occhi di tutti. Per qualche giorno sto ad osservare, comunque sono sul pezzo».

Comunque il presidente della Regione «ieri ha nuovamente sollecitato – secondo quanto si legge in una nota – al dipartimento del Turismo l'invio di una relazione e di tutta la documentazione relativa alla partecipazione della Regione Siciliana alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes, in quanto nulla, ad oggi, nonostante l’urgenza, è ancora pervenuto alla Presidenza».

«Nel dettaglio il presidente ha specificato che gli approfondimenti richiesti dovranno essere circostanziati e riguardare anche tutta l’attività istruttoria e, in particolare, l’attività di affidamento secondo l’art. 63 del Codice degli appalti (procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara)».

«Con il documento inviato Schifani ha chiesto inoltre chiarimenti anche sui motivi della mancanza della fidejussione e in merito alla procedura in materia di certificazione antimafia, "non apparendo, allo stato, convincenti quelli dedotti in decreto". La relazione e gli atti richiesti, inoltre, dovranno essere corredati da documentazione audiovisiva relativa alla edizione 2022 della manifestazione», si legge nella nota della Presidenza della regione. 

Offrendo l’ausilio della segreteria generale, del dipartimento regionale del Bilancio e Tesoro e dell’ufficio legislativo e legale, il presidente Schifani ha precisato che, "in esito agli approfondimenti", l’amministrazione regionale dovrà necessariamente valutare, tra le azioni da intraprendere, anche quelli in autotutela, totale o parziale, compresi gli atti cautelari, anche di sospensione, nell’ipotesi in cui si riscontrino responsabilità di qualsiasi tipo che possano causare danno, anche solo potenzialmente e anche solo d’immagine, alla Regione Siciliana. 

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