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IL DIBATTITO

Catania, lo scontro politico sul fronte del porto: Mpa-Fdi ai ferri corti? «No, maggioranza coesa»

Smentite le voci sulla minaccia di Trantino di cambiare la giunta in caso di voto contrario sul Piano regolatore del porto

Di Luisa Santangelo |

In politica i ruoli, alla fine, si riducono sempre a due: gli incendiari e i pompieri. Sebastiano Anastasi, presidente del consiglio comunale di Catania, autonomista irriducibile, per carattere sarebbe incendiario. Per incarico finisce a essere pompiere. Così dice: «La maggioranza è coesa, talmente solida da non avere paura di confrontarsi pubblicamente». È vero che il sindaco Enrico Trantino ha paventato l’ipotesi di rimuovere gli assessori qualora l’Mpa non avesse votato la delibera sul porto? «A me non risulta – afferma Anastasi – Peraltro, stiamo parlando di un atto di pianificazione urbanistica di un’amministrazione terza: il Piano regolatore portuale lo fa l’Autorità portuale, il Comune non c’entra niente. Guai se a una delibera simile si desse un carattere politico».

Anche adesso che il voto sul Prp è passato da qualche giorno continua a respirarsi un’aria di tensione nel centrodestra a Palazzo degli Elefanti. Un mix di veleni e venticelli che si autoalimentano. A renderli manifesti è stato, lo scorso sabato, il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Luca Sangiorgio. «L’Mpa fa ancora parte della maggioranza che sostiene l’amministrazione Trantino?», chiedeva Sangiorgio, invitando il primo cittadino a «porsi serie domande sull’affidabilità di alcuni presunti alleati» e a «sedersi a un tavolo e capire se tutti remano dalla stessa parte e se sussistono ancora le ragioni dello stare insieme».

«Stimo Sangiorgio – ricorda Anastasi – Penso che quello sia stato un comunicato più di pancia che di testa. Ma poi: cosa ha fatto l’Mpa di così critico? Io ci sono stato in contesti politici, da consigliere comunale e, prima ancora, da presidente di circoscrizione, in cui all’interno della maggioranza c’era chi se ne era distaccato. Non sono fatti neanche lontanamente paragonabili, scherziamo?».

Quello che ha fatto il Movimento per l’autonomia, secondo il presidente Anastasi (unico esponente Mpa presente in aula venerdì sera), è stato «fare delle contestazioni puntuali e costruttive. È stato organizzato un convegno pubblico, alla presenza di numerosi esperti. Poi è stato diffuso, tramite la stampa, un documento che conteneva tutte le osservazioni, in modo che ciascuna delle parti potesse prenderne visione. È ostruzionismo? Se avessimo voluto fare un sabotaggio, secondo voi, l’avremmo annunciato? Il gruppo aveva chiesto che venisse votata una pregiudiziale per spostare più in là il voto, in modo da avere più tempo per studiare. Il Consiglio non l’ha aprpovata e si è andati avanti». Senza gli autonomisti, però.

«Tutti i componenti del gruppo hanno presentato un giustificativo – mette le mani avanti il presidente – Ma diciamo che se si fosse voluta creare una frattura forse non ci sarei stato nemmeno io. Il mio ruolo istituzionale prevale sulla mia fede politica. Però una cosa voglio sottolinearla ancora: non c’erano obiezioni strumentali. Se in Consiglio si fanno delle critiche è nell’interesse dalla città. Faccio un esempio: i rilievi della Corte dei Conti sono indirizzati ai consiglieri comunali per un motivo. Cioè il loro ruolo di controllo. Questo ruolo va fatto rispettare».

Giovanni Magni, dalle file di Fratelli d’Italia, ha accusato l’Mpa di «ignavia». «Se lui sottolinea un fatto, io ne sottolineo un altro: le commissioni non hanno espresso parere sulla delibera del porto. Tranne l’undicesima, presieduta da Antonio Manara, convocata venerdì mattina all’Autorità portuale. Di chi è l’ignavia? Il dibattito in aula, nella seduta che ha preceduto il voto, è stato molto partecipato. La delibera avrebbe potuto rimanere impantanata in mezzo a decine di emendamenti. Invece quelli che c’erano erano quasi tutti di Fratelli d’Italia e Trantino sindaco, con la collaborazione della direzione Urbanistica. Sarebbe stato un bel gesto, da parte dell’amministrazione, se li avesse fatti propri. Invece questo è successo solo per alcuni. Non ho ancora capito perché».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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