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Chi è Francesco Colianni, l’uomo di Lombardo destinato a prendere in mano i dossier di Di Mauro

Pronto il cambio della guardia all'assessorato regionale all'Energia

Di Mario Barresi |

Quando i cronisti, prima della presentazione di Grande Sicilia, chiedono a Raffaele Lombardo se Francesco Colianni sarà il prossimo assessore autonomista ai Rifiuti, la risposta è vaga eppure ricca di alternative: «Certo, c’è lui: un bravo amministratore. Ma ci sono anche Luigi Genovese e Antonio Scavone. Vedremo…». Qualche ora dopo, sul palco, il leader dell’Mpa saluta Roberto Di Mauro, in prima fila con uno sguardo pumbleo e affaticato. «S’è imbottito di tachipirina per esserci, se non ci fosse stato chissà che avrebbe pensato qualcuno…».

Poi rende un sentito omaggio all’attuale titolare della poltrona che scotta: «C’è stato dal primo momento e, nonostante sia ritenuto uno chiuso, lo abbiamo apprezzato non solo per la sua capacità di lavoro, ma anche per l’umanità, la lealtà e la fedeltà al progetto politico». Il leader costruisce un alibi politico all’assessore uscente: «Voleva avere un ruolo all’Ars, ma s’è sacrificato entrando in giunta, con la condizione di starci solo metà legislatura».

È l’onore delle armi reso al colonnello agrigentino, seduto vicino al suo sindaco Franco Miccichè. Di Mauro non interviene, ma risuonano le sue recenti parole di resa: «Ho fatto tutto quel che potevo, mi sono impegnato allo spasimo, ma è giusto che ora qualcun altro si occupi di un assessorato che non lascia respiro». Lombardo prova a depistare con l’ appello a Renato Schifani in prima fila: «Roberto vuole fare 50 bandi: gli basta questa legislatura e metà della prossima…».

Ma ormai anche il successore è stato designato dall’Mpa in un vertice subito dopo la kermesse: è proprio Colianni, ex vicesindaco di Enna, che già in settimana potrebbe insediarsi come assessore. Con il via libera del presidente della Regione. Colianni, interpellato in serata da La Sicilia, non conferma l’investitura ufficiale: «Ho troppo rispetto per Roberto e per il partito. Se e quando ci saranno le dimissioni, io sono a disposizione». Parole che gli fanno onore, anche se già è pronto il nuovo corso di Viale Campania: una «squadra di alto livello per aiutare Francesco» con il probabile benservito a uno dei due dirigenti generali esterni sgraditi pure a Palazzo d’Orléans. Se non addirittura a tutt’e due. Per «cambiare passo» sulle emergenze siciliane. E anche per far contenti molti. Quasi tutti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA