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Chi sarà il nuovo sindaco di Catania? Il sondaggio di Demopolis: Razza batte Bianco al fotofinish

Al terzo posto Sudano, seguono Parisi, Cancelleri e Abramo. L’ex sindaco si conferma il più noto

Di Mario Barresi |

Ruggero Razza viene considerato il candidato più «in grado di rappresentare gli interessi della città nel ruolo di futuro sindaco di Catania». Con il 35% l’ex assessore regionale alla Salute supera l’ex sindaco Enzo Bianco (33%) e la deputata Valeria Sudano (27%). Esattamente a tre mesi dalle Amministrative – ieri la giunta regionale ha confermato le date del 28-29 maggio per il primo turno, con eventuale ballottaggio due settimane dopo – il sondaggio di Demopolis ci fornisce altre chiavi di lettura.

Essendo ancora troppo presto per avere un quadro ben definito sulla griglia dei candidati, infatti, l’istituto diretto da Pietro Vento ha misurato alcune caratteristiche dei principali aspiranti a Palazzo degli Elefanti «di cui si è parlato negli ultimi giorni».

Nessuna simulazione di scenari con confronti diretti, dunque, anche perché , schieramenti e alleanze sono ancora in divenire, ma alcuni precisi sentiment raccolti in un’indagine effettuata dal 22 al 26 febbraio su un campione stratificato di 1.004 intervistati, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente a Catania.

La notorietà

Il più conosciuto dai catanesi si conferma, con l’88%, Bianco, già quattro volte sindaco della città fra il 1988 e il 2018. Il secondo posto lo ottiene con il 65% Razza, in prima linea nel governo di Nello Musumeci, fino allo scorso settembre, nella gestione della sanità siciliana, con in mezzo l’emergenza Covid. Il podio si chiude con Giancarlo Cancelleri, viceministro alle Infrastrutture del M5S nel governo Conte, noto al 53%. Il 46% dei catanesi dichiara di aver sentito parlare della deputata Sudano, il 38% di Sergio Parisi, assessore uscente allo Sport nella giunta di Salvo Pogliese. Più distanti, conosciuti da poco più di un 1/4 dei catanesi, risultano Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio in lizza con il Pd alle Politiche, e il civico Lanfranco Zappalà, in assoluto il consigliere comunale con la maggiore longevità.

Le caratteristiche ideali

Nel contesto attuale, con un’eredità pesantissima da gestire, «quali caratteristiche dovrebbe avere il futuro sindaco di Catania»? Per il 71% dei cittadini dovrebbe soprattutto essere concreto (71% delle risposte, che potevano essere anche multiple), mentre per per due su tre ne serve uno competente. Altro fattore chiave, segnalato dalla maggioranza di catanesi (53%), è la necessaria capacità del futuro sindaco di dialogare con il governo nazionale di Giorgia Meloni.

E a questo punto l’indagine entra nel dettaglio: tra i candidati di cui si parla, quali sono ritenuti più competenti e concreti? A Bianco è riconosciuta dal 35% la maggiore esperienza amministrativa, seguito da Razza (33%) e Sudano (26%). Lo stesso Razza, magari in ragione del lavoro degli ultimi anni sulla sanità catanese, conquista con il 36% il gradino più alto sul podio della concretezza, seguito da Sudano e Cancelleri, che il campione intervistato da Demopolis continua a percepire come portabandiera del M5S, al netto delle voci che lo vedono invece sempre più in una dimensione civico-moderata. . Citazioni inferiori al 25% per gli altri candidati.

La percezione sul ruolo

Questi dati trovano una sostanziale conferma in un’altra parte del sondaggio. Seppur «in un quadro ancora molto incerto, ma già ampiamente polarizzato in base alla collocazione politica», il sondaggio Demopolis ha analizzato le opinioni dei catanesi «per comprendere quali candidati, nella percezione dell’opinione pubblica, siano eventualmente in grado di rappresentare gli interessi della città nel ruolo di futuro sindaco».

Il 35% indica Ruggero Razza, esponente di Fratelli d’Italia, delfino del ministro Musumeci. Il 33% cita Bianco, sindaco del Pd sino al 2018, sconfitto da Pogliese cinque anni fa, oggi potenzialmente in lizza come candidato civico. Sul podio, con il 27%, anche la leghista Sudano, ex dem e renziana, da sempre om tamdem con il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino. Citazioni inferiori, al 24%, perl’ex assessore Parisi, sempre di area meloniana. Indicazioni più contenute giungono per Cancelleri (22%) e Abramo (21%). Zappalà incassa il 16%.

Le coalizioni e i partiti

Il “Barometro Politico” di Demopolis ha analizzato il peso odierno dei partiti dopo sei mesi dalle elezioni politiche. Se si votasse oggi a Catania per la Camera, il M5S, seppur in calo, si confermerebbe primo partito con il 28%.

Anche sotto il Vulcano, in linea con le tendenze nazionali, cresce di quasi 4 punti, rispetto al settembre scorso, il partito della premier Meloni: Fratelli d’Italia avrebbe oggi il 23%. Staccati e tendenzialmente stabili gli altri partiti: resta in crisi il Pd all’11%, magari in attesa del beneficio effetto-primarie (le interviste, va ricordato sono precedenti alla vittoria di Elly Schlein), con Forza Italia che avrebbe il 9,5%, De Luca il 7%, la Lega il 6%. In termini di coalizioni, nelle intenzioni di voto dei catanesi per le Politiche, il centrodestra otterrebbe oggi il 39%, il M5S il 28%, il centrosinistra (Pd e Verdi-Si) il 16%.

Il quadro, come è naturale, cambia se si guarda al voto per le Amministrative. Come si orienterebbero oggi i catanesi nel voto di lista per Palazzo degli Elefanti? Prescindendo dagli eventuali candidati, il 46% sceglierebbe la coalizione di centrodestra, il 18% il centrosinistra, il 17% il M5S; il 19% opterebbe per altre liste (civiche, De Luca, Bianco, e altri). È chiaro che, come in ogni altro test locale, il peso dei candidati in lista e l’effetto-trascinamento delle civiche condizioneranno il risultato finale molto più dell’orientamento politico.

In questo scenario, secondo l’analisi di Demopolis (che non ha però misurato lo scenario del fronte progressista unito, adesso più probabile), «il centrodestra, se unito, vincerebbe comunque al primo turno; se andasse diviso, si aprirebbe la “lotteria” del ballottaggio».

I servizi bocciati

«Dopo un decennio amministrativo che i cittadini giudicano molto deludente – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – la nuova Amministrazione dovrà confrontarsi con attese molto alte. Il 75% ritiene che la qualità dei servizi pubblici locali a Catania sia peggiorata negli ultimi 10 anni. Per appena un quinto è rimasta come prima, solo per il 4% è migliorata. Pesano, sulla quotidianità dei catanesi, scarsa pulizia e gestione dei rifiuti, traffico e viabilità, insicurezza urbana e crescente microcriminalità».

Queste, nella fotografia scattata qualche giorno fa, le percezioni dei catanesi. Prossimi passi: la scelta dei candidati sui diversi fronti e una dura campagna elettorale. Obiettivo primario: convincere i catanesi a recarsi alle urne. In città, secondo l’analisi di Demopolis, il rischio astensione sul voto di maggio appare davvero molto alto. Con un dato senza precedenti nella storia elettorale.

Twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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