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Comunali, lo strano caso di Ilaria Paolillo: candidata a Catania col centrosinistra e a Gravina col centrodestra

La notizia che circola sui social e sui siti sta sollevando polemiche sulla doppia candidatura

Di Redazione |

È candidata in due Comuni con schieramenti tra loro contrapposti per le amministrative, del 28 e 29 gennaio prossimi, in Sicilia. E’ la scelta della dirigente del Partito animalista italiano, Ilaria Paolillo, che è nella lista “Per Catania Maurizio Caserta”, del candidato sindaco del centrosinistra nel capoluogo etneo, e per “Sud chiama Nord” a Gravina di Catania, che appoggia il primo cittadino uscente del centrodestra. In caso di doppia elezione scatterebbe l’incompatibilità e dovrebbe scegliere in quale consiglio comunale sedere.

La notizia dello strano caso elettorale che circola sui social e sui siti sta sollevando polemiche sulla doppia candidatura.

A Catania l’esponente animalista è nella lista civica del candidato sindaco Maurizio Caserta, economista, docente universitario, sostenuto dall’area progressista con Pd, M5s e Sinistra italiana che corrono insieme.Gravina di Catania, paese della cintura metropolitana etnea confinante con la città capoluogo, Ilaria Paolillo è candidata nella lista “Sud chiama Nord”, di cui è fondatore e leader, l’ex sindaco di Messina e deputato alla Regione Siciliana, Cateno De Luca, che appoggia il sindaco uscente, sostenuto dal centrodestra: Massimiliano Giammusso, esponente di Fratelli d’Italia.

La replica

«Quale dirigente regionale del Partito animalista italiano posso ricordare come il nostro sia un movimento post ideologico e indipendente – si è giustificata Ilaria Paolillo dopo le polemiche suscitate dalla sua doppia candidatura – come in altre circostanze diamo la nostra fiducia e collaborazione a chiunque porti avanti in modo convinto i nostri temi, le nostre battaglie, i nostri programmi, così come successo sia a Gravina che a Catania, in cui crediamo nelle persone e non in una background politico».

«Seppure la notizia di per sé potrebbe essere singolare – osserva – per noi animalisti non lo è, né si tratta di nulla di nuovo e, anzi, sorprendere tanto clamore. L’animalismo – spiega – è un tema così centrale in questa epoca storica, si veda il Covid, si veda la lotta al randagismo, si veda il business delle zoomafie, che non può semplicisticamente ricollocarsi una definizione di bandierine. Questo non significa opportunismo, anzi. Ricordo come alle ultime elezioni politiche, mentre eravamo tirati per la “giacchetta” da più parti, abbiamo deciso di correre da soli e metterci la nostra faccia, le nostre idee, i nostri programmi che, certo, non sono trattabili con una poltrona».

Il Partito animalista italiano

«Ricordo come sia andata – osserva Paolillo – solo poche regioni hanno ammesso la nostra lista del Partito animalista italiano alle Politiche 2022 interpretando la stessa legge in modo differente, tanto che il nostro caso verrà presto discusso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo che ha ritenuto il ricorso ammissibile. In alcune località abbiamo raggiunto lo 0.7 o 0.8%, se avessimo ragionato da vecchia politica forse avremmo potuto «concordare» qualche poltrona, ma per noi non è così. Le nostre convinzioni vengono prima di tutto, non solo barattabili. Noi siamo animalisti infatti abbiamo le nostre idee, le nostre convinzioni, i nostri programmi, i nostri obiettivi nella difesa dei più deboli, dell’ambiente e nel dare voce a chi voce non ne ha. Proprio per questo – chiosa – ove vi siano le condizioni siamo pronti, senza contraddizioni e fraintendimenti, a metterci la faccia con chi porti avanti le nostre idee, siano esso di area di destra, sinistra o centro, il nostro faro sono le nostre idee e programmi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA