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Dafne Musolino, l'addio a De Luca e il passaggio con Renzi. Cateno durissimo: «È una putt... politica». Ed è polemica

Contrasti tra Sud chiama Nord e Italia Viva per l'addio della senatrice al partito siciliano

Redazione La Sicilia

06 Ottobre 2023, 15:31

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Ieri la senatrice Dafne Musolino ha lasciato il partito di Cateno De Luca Sud chiama Nord co il quale è stata eletta a Palazzo Madama e ha aderito Italia Viva sposando il progetto di Renzi. «Con Italia Viva - ha spiegato - si sono create le condizioni per un progetto politico di ampio respiro, il Centro, che possa dare risposte a tutti gli elettori che non si riconoscono nella polarizzazione dei partiti a cui stiamo assistendo».

«Ringrazio Cateno De Luca per il percorso fatto insieme - aveva aggiunto - non rinnego il passato e continuerò a dare voce al territorio e a combattere molte delle battaglie che ritenevo e ritengo siano cruciali per colmare il gap fra cittadini e parlamento. La mia attività parlamentare proseguirà nel nuovo gruppo al fianco di Matteo Renzi con il consueto impegno».

Lo scontro

Parole che hanno mandato su tutte le furie il leader del movimento Sud chiama Nord e sindaco di Taormina Cateno De Luca che già ieri aveva detto: «Se Matteo Renzi pensa di ricattarmi portandosi via un parlamentare, allora non ha capito bene chi sono. Matteo 'stai serenò che anche per te arriverà il momento del giudizio politico: le Europee si avvicinano. Io di certo non mi faccio intimidire dalle tue ritorsioni politiche».

E oggi Cateno ha rincarato la dose: "Mi fa schifo l’atteggiamento di Matteo Renzi che ieri all’hotel Bernini, durante un tavolo politico e davanti ad interlocutori, ha dato nei fatti della "puttana politica" a Dafne Musolino. Mettere sul piatto una parlamentare e affermare, come ha fatto Renzi, che 'o se la prendeva lui o se la sarebbe presa Calenda' è davvero un atteggiamento riprovevole, meschino, maschilista, da bullo del quartiere".

"Dafne, passare per puttana politica in questo ambiente è una delle cose peggiori", aveva detto ieri De Luca in una diretta Facebook, specificando che "il termine non è un’offesa personale, questo sia chiaro", ma è un’affermazione usata anche dal cantautore Franco Battiato "quando si riferì al cambio di casacche".

In un altra diretta Facebook pochi minuti fa, De Luca è tornato sull'argomento: "Far passare una parlamentare per una puttana politica è la cosa peggiore che possa fare un uomo e Matteo Renzi lo ha fatto perché non aveva alcun motivo politico per giustificare questa sua pugnalata", spiega. "Ora aspettiamo la batteria di solidarietà su questa frase che ho detto coscientemente" su Musolino, "facciamone una Giovanna D’Arco", ma "ci tengo a sottolineare che chi mi fa schifo in questa vicenda non è Dafne Musolino, che ho cresciuto e ha la mia ammirazione professionale e da brava politica, chi mi fa schifo è Renzi".

Le querele

La coordinatrice nazionale di Italia Viva, Raffaella Paita, in una nota ha espresso "solidarietà" nei confronti della senatrice e ha annunciato che "i nostri legali citeranno in giudizio Cateno De Luca: il risarcimento sarà devoluto a un’associazione di vittime della violenza sulle donne. Siamo sicuri che questo modo di fare di De Luca porterà rapidamente altre formazioni politiche a interrompere i rapporti con chi insulta le donne e usa la violenza verbale come stile di comunicazione".