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L'ipotesi

Effetto Bianco sulle amministrative a Catania: a chi andranno i voti dei suoi elettori?

Opzione convergenza su Caserta, ma l’ala moderata aspetta di conoscere le mosse del centrodestra

Di Francesca Aglieri Rinella |

L’uscita di scena di Enzo Bianco apre scenari diversi rispetto alla sua iniziale discesa in campo in vista delle Amministrative di maggio. Perchè con l’ex sindaco delle tante “primavere” di Catania – che a inizio di marzo aveva sciolto la riserva e annunciato di essere in corsa per Palazzo degli Elefanti – fuori gioco le opzioni sono molteplici. Il punto di domanda da cui partire, però, è uno solo: che fine faranno i voti dell’elettorato di Bianco?

A chi andranno i voti di Bianco?

La prima ipotesi, quella più ovvia, ma non scontata, è che chi avrebbe votato Bianco – per idee e ideali condivisi – possa convergere sul candidato del fronte progressista Maurizio Caserta. Ma il professore di Economia – che ha messo d’accordo i Dem, l’M5S e persino le anime più radicali della Sinistra – è troppo “schiacciato” a sinistra e potrebbe per questo non incontrare il favore di chi da sempre vicino a Bianco, tradizionalmente moderato, non è disposto a una simile apertura.

A rafforzare questa ipotesi c’è poi il fatto che Bianco è da tempo troppo distante dal Pd. Un tema più che mai attuale, non solo alla luce della sentenza di incandidabilità per l’ex ministro dell’Interno, ma anche della Direzione regionale del Pd Sicilia che si è svolta venerdì. «Mai il Partito Democratico e Bianco sono stati così distanti» ha tuonato il segretario dei Dem siciliani Anthony Barbagallo. «Le sentenze non si commentano ma si eseguono. Io nella mia storia politica non ho mai commentato una sentenza. Quanto a Bianco, la cronaca degli ultimi mesi è chiarissima». E proprio in tema di scenari possibili è Bargagallo a sottolineare come la sentenza «non ci dà un’ulteriore spinta». «Abbiamo sempre detto che costruivamo una coalizione che marcasse in maniera evidente l’alternativa rispetto alle logiche di potere che hanno contraddistinto la gestione a Catania negli ultimi anni. Non credo che servisse mettere fuori gioco qualcuno per dare più forza al nostro progetto».

La candidatura moderata

C’è poi l’ipotesi – ma forse i tempi sono troppo stretti – della ricerca di una nuova candidatura moderata che guardi magari al modello del terzo polo Azione-Italia Viva di Carlo Calenda e Matteo Renzi. In questo senso, un ruolo cruciale potrebbe essere quello di Azione partito in cui è confluito l’ex sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, orgoglio brontese, ma catanese d’adozione. È immaginabile che con Bianco il terzo polo avesse già intrapreso un’interlocuzione proprio alla luce di quella candidatura moderata e civica tanto ricercata. Ma con Bianco fuori gioco è probabile che neanche il terzo polo guardi a Maurizio Caserta come candidato sindaco da sostenere.

Il terzo scenario

Terzo scenario. Un elettorato, quello di Bianco, che potrebbe scegliere anche di stare ad aspettare le mosse del fronte opposto, quello del centrodestra. Le strade da percorrere potrebbero essere due. Da un lato, se la fuga in avanti della Lega con Valeria Sudano candidata come primo cittadino venisse confermata, con un centrodestra diviso potrebbe anche darsi che l’ala moderata consideri di appoggiarla. Se invece il centrodestra sceglierà la strada dell’unità, a contrapporsi alla coalizione – a trazione FdI, Forza Italia, Lega e MpA – ci sarebbe un fronte compatto del terzo polo pronto non solo a fare un nome autorevole da candidare a sindaco di Catania, ma a confrontarsi con altri interlocutori e riunire anche i vari Cateno De Luca (con il suo movimento Sud Chiama Nord) e a strizzare l’occhio alla corsa solitaria e civica di Lanfranco Zappalà, anche lui ex Pd.

L’ipotesi astensionismo

Ultima ipotesi, ma non meno importante, quella dell’astensionismo. Di quegli elettori pro Bianco che non riconoscendosi nel campo progressista, nè in nessuno degli altri schieramenti, potrebbe decidere di restare a casa e di non esprimere alcuna preferenza. Le ipotesi e gli scenari possibili dicevamo. Quelle supposizioni di fatti, di situazioni e di sviluppi in costante divenire. Scelte ancora non fatte, strade ancora non percorse che si prevedono come possibili o si valutano come eventuali. Con una variabile non da poco: che il tempo stringe e alle elezioni mancano meno di due mesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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