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Europee: il Ms5 sceglie i candidati siciliani ma non c’è più l’hater catanese, al suo posto il baby-alfaniano

Di Mario Barresi |

CATANIA – È sempre colpa dei soliti noti. Puttane, sciacalli, pennivendoli che dir si voglia. «Il fango gettatomi dalla stampa ha sortito il suo effetto». Questa è l’interpretazione autentica che Clementina Iuppa – naturalmente su Facebook – fornisce rispetto a una notizia che lei stessa dà in pasto al pubblico: «Purtroppo devo annunciare che non sarò nella lista degli aspiranti candidati alle europee, pur avendo passato il turno».

Si parla – è bene chiarirlo – delle Europarlamentarie, la competizione online per scegliere i candidati del M5S per le elezioni del 26 maggio. Iuppa, storica e stimata attivista catanese, ha ricevuto ieri la comunicazione da Rousseau: non sarà fra i 10 siciliani (che sfideranno altrettanti sardi) nella finalissima di oggi: il clic-day grillino per designare, così come nel resto d’Italia, gli otto in lista nella circoscrizione Isole.

Cos’è successo? Iuppa, ex collaboratrice della deputata regionale Angela Foti e incidentalmente anche cognata di Antonio Fiumefreddo (penalista catanese, già amministratore di Riscossione Sicilia), paga per sua stessa ammissione un vecchio post ripescato dal passato. «Io le camere a gas con forni crematori per ministri come Poletti. E farne saponetta». La frase è di un’altra grillina (Silvia Scordia, attivista già candidata), ma Iuppa l’ha condivisa il 20 dicembre del 2016, con tanto di commento: «Io personalmente vorrei ripristinare la “gabbia sospesa” e aspettare i corvi». Una pratica nota nelle torture medievali, da applicare all’ex ministro Giuliano Poletti. Adesso l’avvocato Iuppa, “Ika”, per gli amici, si difende: «Non sono mie le parole sui forni crematori, mai avrei potuto pronunciarle, non mi appartengono, né le ho condivise, né ho mai messo il like, anzi le ho cancellate appena me ne sono accorta, essendo un commento al mio post (qualche vero hater però, appostato, ne aveva fatto già lo screen shot). Il post risaliva al 2016, cancellato poco dopo, e la mia era una battuta, fuori luogo, me ne scuso, ma pur sempre una battuta».

E poi la butta sul sentimental-familistico: «Non sono una hater: sono una lover. Sono una madre di 4 figli, che fa del suo meglio ogni giorno per migliorare la loro vita e il Paese. Ho un marito che è il mio grande amore. Ho fratelli e nipoti che adoro. Ho l’onore di aver donato il mio midollo a mia sorella, lei è viva grazie un poco anche a me. Io sono una persona grata. La mia vita è meravigliosa. Amo, non odio». Lo sfogo finale: «Purtroppo il mio Movimento non ha voluto/saputo difendermi, me ne rammarico. Questa è una debolezza che non ci fa del bene, porge il fianco, ci manipola». Meditate, gente, meditate. Sui social monta la rivolta della base pentastellata contro l’esclusione dell’attivista catanese. «Difficilmente sono critico verso il M5S e provo un grande rispetto per questo progetto giusto perché … il M5S siamo noi. Da ieri – scrive Massimo – inizio però a chiedermi se sia proprio vero che il M5S siamo noi. La tua esclusione è stata uno straordinario autogol del movimento, ma è forse anche una dimostrazione della nostra grande ingenuità e forse, purtroppo, una sorta di “certificazione” della crescente mancanza di efficacia e credibilità di un sistema di selezione e di voto sempre meno utilizzato. Quello che è successo nelle ultime 12 ore non ha precedenti e la mobilitazione di centinaia di persone evidentemente non ha sortito alcun effetto».

Fra le decine di post di solidarietà anche quello della deputata regionale Vanessa Ferreri: «Clementina Iuppa è una delle persone migliori che ho avuto l’onore di conoscere in questi anni e mi dispiace enormemente per quello che ho appena appreso leggendo un suo post. Solo chi non la conosce personalmente non può apprezzare i suoi valori morali, professionali e l’impegno decennale all’interno del M5s».

Esce Iuppa, dentro il “primo dei non eletti”  – con 274 clic – al primo turno. Anch’esso catanese, ma d’adozione (è originario di Santa Teresa di Riva): Antonio Brunetto, giovane e brillante ingegnere, fra i membri del Consiglio provinciale dell’Ordine. Ma lui, al contrario dell’aspirante candidata di cui prende il posto, non è un grillino della prima ora. Ieri pomeriggio, quando sul Blog delle Stelle è spuntata la nuova griglia con Brunetto  nella “top 10”, sotto il Vulcano s’è subito materializzato l’ingombrante passato: «Ma era un baby-alfaniano!». Con le foto, tratte dai social e maliziosamente diffuse nelle chat degli ortodossi, di un non poi così vecchio “album di famiglia”. Che lo immortala al fianco di Angelino Alfano in una kermesse del Pdl, poi con il mitico “zio Pino” (Firrarello) a un taglio di nastro, infine in un selfie sorridente con i “boys” di Giuseppe Castiglione. Il quale, interrogato telefonicamente da Bruxelles, conferma con candore: «Antonio era una delle nostre migliori giovani promesse». Per poi svoltare su un sobrio in bocca al lupo all’ex discepolo: «È un bravissimo professionista, che mi auguro possa diventare eurodeputato. Sia chiaro: lui non ha fatto politica candidandosi con noi, ma era un grande aggregatore nella politica universitaria». Come dire, quasi in tono pippobaudesco: «Brunetto, l’ho inventato io!». Pur dandogli il passaporto per espatriare sul pianeta grillino. Anche perché – sia chiaro – il giovane ingegnere non è mai stato candidato con un simbolo di partito (né Pdl, né Ncd), pur essendo l’anima di “Progetto degli universitari”, l’associazione studentesca centrista ora ribattezzata “Università Popolare”, con cui fu pure eletto rappresentate al Cus. Un po’ meno soft i racconti raccolti fra gli ex compagni d’avventura politica di Brunetto, definito da alcuni «un ex berlusconiano di ferro». Con velenosa rivendicazione dell’«aiuto che ci ha chiesto, e che ha avuto, per l’elezione all’Ordine degli ingegneri». Ma ormai il passato è una terra straniera, come diceva quel film. E l’ex enfant prodige del vivaio di Angelino il suo “quid” l’ha trovato nel cambiamento pentastellato. Nel profilo di Brunetto è tutto un susseguirsi di economia circolare, reddito di cittadinanza, spazzacorrotti, foto con Danilo Toninelli e Davide Casaleggio, profonde riflessioni sui contenuti del Villaggio Rousseau. Il passato è passato. Con il placet del regolamento grillino che esclude dalle candidature soltanto chi è stato in lizza, dal 2009 in poi, con altri partiti. E il futuro è questa nuova avventura. Una lotteria in cui ha staccato il biglietto per vincere cinque anni da europarlamentare a Bruxelles. Ma c’è anche un’altra “staffetta” nei dieci finalisti. È saltato il nome del battagliero attivista di Giardini Naxos, Giuseppe Leotta. Che però su Facebook, fino a ieri mattina, scriveva: «Arrivare al secondo turno è stato un enorme risultato, spero che possiate darmi ancora fiducia. Su Rousseau, nel mio profilo, trovate il mio curriculum e le mie battaglie da attivista, vi chiedo di valutarlo insieme a quello degli altri». Non potranno farlo, visto che il suo nome è scomparso da quella lista. Oggi l’interessato, naturalmente su Facebook, ha svelato con queste parole l’arcano: «Sembra che alcuni miei commenti su Facebook a tema calcistico (chi mi conosce sa della mia passione da tifoso per questo sport) o politico, se decontestualizzati, avrebbero potuto essere male interpretati e mettere in difficoltà il Movimento. Sappiamo bene tutti come alcuni giornali attaccano sempre in una sola direzione e come sia facile distorcere la realtà per fare sembrare quello che non è».

E adesso, nella griglia rigorosamente in ordine alfabetico, è spuntata la seconda dei migliori esclusi, con 263 voti: Caterina Angelina Aidala. Anch’essa catanese, con un profilo da prestigiosa esponente di arte contemporanea.

E allora buon clic a tutti. Con il retrogusto dei veleni diffusi da altri esclusi. Come Riccardo Sangrigoli, ex del meetup di Giarre, che si dice certo di aver preso 450 voti al primo round, «anche se ne risultano soltanto 191» e chiede conto e ragione al «signor Giancarlo Cancelleri». O come Sergio Mastrilli, integerrimo attivista di Mineo, che denuncia la mancata accettazione della candidatura: «Non ho subito nessun tipo di segnalazione né avevo cause ostative che mi impedivano di candidarmi». E chiosa: «La delusione forse ci apre gli occhi, ma sicuramente ci chiude il cuore».

Twitter: @MarioBarresi

 

OGGI IL VOTO SU ROUSSEAUECCO COME FUNZIONA

Per decidere gli otto candidati della circoscrizione Isole, adesso, gli attivisti siciliani e sardi dovranno scegliere fra 20 candidati scelti domenica al primo turno. Dieci dei quali sono siciliani: Caterina Angelina Aidala, Antonella Corrado, Ignazio Corrao, Francesco D’Anna, Flavia Di Pietro, Dino Riccardo Maria Giarrusso, Costantino Messina, Matilde Montaudo, Daniela Morfino. Oltre alla decade siciliana, questa quella sarda: Rosalia Carta, Christian Concu, Lusianna Deiana, Donato Forcillo, Antonella Formica, Silvia Massaiu, Daniele Porru, Stefania Sanna, Diana Stara, Anna Sulis. Tutti gli iscritti al portale Rousseau, oggi (dalle 10 alle 22) potranno esprimere cinque preferenze. Dal voto degli attivisti di Sicilia e Sardegna saranno scelti gli otto candidati nella lista del M5S per la circoscrizione Isole. Così come in contemporanea avverrà nel resto d’Italia per un totale di 76 candidati da scegliere su un totale di 200 in lizza. I capilista saranno indicati, in ogni circoscrizione, dal capo politico Luigi Di Maio.

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