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Feeling “Scateno”-M5S: il “patto della triglia” apre un varco anche su Catania?

De Luca cena con Di Paola e dà il via libera al candidato progressista a Licata. E ora si apre un varco per Caserta

Di Mario Barresi |

Ormai ci hanno preso gusto. Ma adesso è un po’ di più di una cena occasionale. Anche se dall’ennesimo momento conviviale fra Cateno De Luca e Nuccio Di Paola, attovagliati in una trattoria di Licata, stavolta è venuto fuori il “patto della triglia”.

Con l’appoggio del leader di Sicilia Vera e di Sud chiama Nord al candidato sindaco scelto dai grillini: Fabio Amato, un civico molto vicino «alle istanze, ai principi e ai valori del Movimento», ricordava appena qualche giorno fa il referente regionale dei cinquestelle. L’uomo giusto, per Di Paola, «per poter avviare, insieme a tutte le forze sane della città, un percorso virtuoso di sano e profondo rinnovamento attraverso il nobile strumento della partecipazione democratica».

Con il via libera di “Scateno” si rafforza la corsa di Amato, che è sostenuto anche dal Pd. E dunque a Licata si propone un’alleanza particolare, quasi inedita, in cui il fronte progressista apre al sostegno dei movimenti dell’ex sindaco di Messina. Un dato politico che va anche al di là del “patto dei populisti” che M5S e De Luca hanno già siglato a Trapani, dopo un’intensa trattativa che s’è conclusa con la candidatura di Francesco Brillante (membro della segreteria provinciale del Pd e componente del cda di Atm Trapani). in rotta con l’ala dominante del sindaco uscente, Giacomo Tranchida, civico con tessera dem ricandidato ma senza lista col simbolo del partito.

Due indizi non fanno ancora una prova. Ma potrebbe arrivare il terzo, visto che – nella galeotta cena licatese – De Luca e Di Paola hanno parlato anche di Catania. Dove il M5S appoggia con convinzione il docente universitario Maurizio Caserta (lunedì la presentazione ufficiale del candidato scelto con Pd, sinistra e forze civiche) e dove “Scateno” ha tradito le promesse disseminate, un po’ a Enzo Bianco e soprattutto a Luca Sammartino per Valeria Sudano, mettendo in campo un proprio candidato: Gabriele Savoca, giovane avvocato espresso da quello che il leader definisce «un movimento spontaneo di giovani universitari e professionisti». Ma si dà il caso che la matrice, familiare e politica, di Savoca sia molto vicina agli ambienti progressisti. Anche da qui il varco aperto da Di Paola, magari col consenso delllo stesso Caserta, per un «allargamento del campo». Troppo presto per parlare di un’intesa con De Luca, che ritirerebbe il proprio candidato per «battere assieme il centrodestra, soprattutto se spaccato». Ma “Scateno” non conferma. Né smentisce. «La prossima settimana mi occuperò di Catania», l’unica sibillina ammissione.

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