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LA LETTERA

Fondi spettacolo, l’appello ai deputati: «Donate al Furs parte del vostro tesoretto “personale”»

Mentre il maxi-emendamento è in lavorazione, il coordinamento degli Stati generali dello spettacolo in Sicilia scrive all'Ars

Di Luisa Santangelo |

«Illustrissimo onorevole». Comincia così, con un preludio di captatio benevolentiae, la lettera che il coordinamento degli Stati generali dello spettacolo in Sicilia (103 tra associazioni, circoli e cooperative) ha indirizzato a tutti i deputati dell’Assemblea regionale siciliana proprio mentre si discute la finanziaria 2025. La seduta dell’Ars era fissata per le 15, è stata successivamente rinviata alle 16,15 ma, di fatto, è cominciata alle 17,50. Salvo poi venire sospesa dal presidente Gaetano Galvagno neanche quaranta minuti dopo (ad articolo 11 approvato, quello coi fondi a Turismo, Famiglia e Istruzione) e per almeno un paio d’ore per venire a capo dell’oltre migliaio di emendamenti che sono stati presentati e che dovrebbero confluire tutti maxi-emendamento.

A dispetto dei buoni propositi e delle dichiarazioni di facciata, come rivelato questa mattina dal quotidiano La Sicilia, su un totale di 70 milioni di fondi, il 70 per cento è destinato alla maggioranza e il restante all’opposizione. La spartizione della torta parla di più di un milione di euro a disposizione di ciascun deputato di centrodestra. La notizia ci mette poco a fare il giro delle associazioni della cultura dal vivo. Già provate da un autunno-inverno caldissimo sul fronte delle rivelazioni: la gestione dei fondi per lo spettacolo, faccenda di galassie e nuove tabelle H, è stata al centro di una lunga inchiesta giornalistica – a puntate – di questo quotidiano e dei servizi nazionali di Piazza Pulita e Domani. Tutto è partito dal deputato meloniano Carlo Auteri, ma non si è fermato lì.

Adesso che si vota la legge di stabilità, ci risiamo con la questione della gestione del tesoretto. «Tali ingenti somme – scrive il coordinamento nella missiva – saranno spese secondo le proposte dei singoli parlamentari, che confluiranno nel maxiemendamento governativo». Così, giacché le strade è bene tentarle tutte, le associazioni dello spettacolo chiedono a ogni deputato: devolva «una piccola parte (tra i 50 e i 100mila euro) del fondo nella sua disponibilità a incremento del Furs». Cioè il Fondo unico regionale dello spettacolo. Lo strumento legislativo «di evidenza pubblica a cui possono partecipare tutti, con regole chiare, che a oggi sostiene oltre 240 organismi, che rispondono ai requisiti di merito, sana attività e produzione».

In altri termini: giacché ogni deputato dovrebbe avere a disposizione una cifretta, e giacché più o meno da tutte le parti – man mano che l’inchiesta si ingrossava – si proponevano moratorie su questi fondi, tanto vale che l’appello sia alle persone. Come dire: il sistema va riformato? Cominciate voi. «Una tale scelta – rileva il coordinamento – comunque inciderebbe per non più del dieci per cento sull’eventuale fondo a sua disposizione» e avrebbe una «ricaduta e un significato straordinari».

«Un gesto semplice», continua la lettera (che somiglia a tratti a una pubblicità progresso) del coordinamento degli Stati generali dello spettacolo, «che lei può compiere a livello individuale, ma anche coinvolgendo i suoi onorevoli colleghi, e che esprimerebbe una rinnovata e realistica affermazione di cambiamento e trasparenza […] Le chiediamo di essere tra i primi a incrementare il Furs per scongiurare il rischio di fallimento e chiusura delle nostre realtà, di fronte a un dilagante e inevitabile fenomeno di sleale concorrenza da parte di organismi altrimenti privilegiati da norme “ad personam“».

(Foto di Werner Redlich da Pixabay)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA