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I Cinque stelle nel dopo Cancelleri senza scossoni: «Siamo compatti, non ci sono capi»

Il referente regionale Nuccio Di Paola: «Giancarlo ha dato tanto ma avuto tanto»

20 Aprile 2023, 11:27

Nuccio Di Paola e Giancarlo Cancelleri

Adesso che Giancarlo Cancelleri, al vertice del M5s in Sicilia per quasi un decennio, ha scelto di andare via, in fondo si percepisce con una chiarezza più neutra e disincantata, che un taglio netto, tra un prima e un dopo, tra i grillini dell’isola, è avvenuto in maniera definitiva. «Il silenzio assordante è quello di chi gli deve tutto» è la considerazione, obbligatoriamente “off record” di un osservatore attento delle storie del Movimento 5 stelle, che archivia così, tra il non detto delle cose una stagione. Una parte fondante se ne va, ma rimane il tessuto su cui i 5stelle hanno lavorato in questi anni.

I fedelissimi di Cancelleri, in particolare, erano quattro: Nuccio Di Paola, Francesco Cappello, Stefania Campo e Salvatore Siragusa, ma la leadership del nisseno era stata caratterizzata da pochi ostacoli nel lungo interregno che aveva preceduto poi la fine dell’esperienza del governo Draghi. Tra coloro che hanno marcato sempre una posizione differente rispetto allo stesso Cancelleri, il termitano Luigi Sunseri, oggi tra i deputati di secondo mandato di Sala d’Ercole. E se è vero che si fa torto ai propri maestri restando solo allievi nel tempo, proprio Nuccio Di Paola, attuale referente siciliano del nuovo corso voluto da Giuseppe Conte, ha voluto sgombrare il campo da ogni potenziale compimento di promessa e si è rivelato di fatto il successore sul campo di chi lo aveva voluto fortemente con sé, in una posizione preminente tra i siciliani.

Saranno due storie diverse con e senza Cancelleri, o la strada avviata dal M5s sta facendo solo il suo corso e gli episodi protocollari della burocrazia interna con le sue regole hanno solo accelerato il resto?
Il cambio di rotta e l’impostazione profondamente diversa avrebbero reso in ogni caso improbabile e poco praticabile la permanenza di una figura anche di peso come quella dell’ex viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

E così o è la prima verità di comodo di passaggio per archiviare senza traumi il fatto ?
La “second life” di Valentina Zafarana a Messina, designata vicesindaco di Francio De Domenico a Messina alle ultime Amministrative o di Gianina Ciancio in corsa a Catania per un posto in consiglio comunale, o ancora di Stefano Zito a Siracusa, vengono portate a testimonianza del fatto che un’agibilità politica nei grillini che esauriscono i propri mandati, viene concessa sempre. Cambia solo il campo di gioco. A confermarlo in fondo è lo stesso Nuccio Di Paola «nella fase iniziale del Movimento bastava accedere al meccanismo per essere catapultati in una realtà politica che garantiva grande visibilità e importanti opportunità di crescita. Oggi- aggiunge- sono passati dieci anni e manteniamo un profilo di compattezza invidiabile». Su Cancelleri Di Paola precisa «riconosco a Giancarlo che ha fatto tantissimo nel Movimento, ma anche lui ha ricevuto tanto». Undici deputati regionali e altrettanti nazionali, ma soprattutto, rivendica Di Paola «non abbiamo all’orizzonte nè abbandoni nè scissioni». Un ottimismo che tiene conto anche realisticamente di una controtendenza politica generale e di un minor numero di Comuni amministrati «parliamo tutti la stessa lingua e abbiamo una visione comune. Una cosa, voglio aggiungere -precisa Di Paola- a mio avviso c’è una profonda differenza tra leadership condivisa e capi». Incontri periodici tra i gruppi parlamentari regionali e e nazionali e un bisogno di coordinamento per non disperdere energie nelle dure battaglie di opposizione che attendono i 5stelle sia dentro il parlamento nazionale, sia a Sala d’Ercole. «In passato le nostre divisioni uscivano sui giornali, adesso credo abbiamo raggiunto un diverso livello di maturità».