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Il cantiere inaugurato due volte Così Falcone “inchioda” Toninelli

Di Mario Barresi |

Nostro inviato

Catenanuova. La maldicenza arriva, all’apice della calura nel buffet sotto il tendone, al momento del delizioso cannolo di ricotta. «Il ministro ha inaugurato un cantiere già aperto da tempo». La maliziosa fonte (palermitana) ci mostra la prova: un sopralluogo di Marco Falcone, proprio qui a Catananuova, immortalata da un post assessoriale su Facebook del 1º febbraio: «#Catenanuova, inizia la cantierizzazione del primo lotto, da 38 km, del raddoppio ferroviario #Catania – #Palermo». A parte gli hashtag buttati lì a casaccio, Falcone allega alcune foto. Dalle quali si vede che il cantiere è quasi come lo si vede adesso. «Entro un mese, quando i lavori entreranno nel vivo delle attività, con consistenti maestranze e mezzi, il Presidente Nello #Musumeci verrà di persona per constatare il concreto avvio di un’opera che, assieme ad altre, cambierà il volto della #Sicilia», scriveva fiducioso l’assessore regionale alle Infrastrutture.

Ma ieri Musumeci non c’era. E alla (ri)inaugurazione Danilo Toninelli l’ha fatta da padrone. Accolto, domenica sera, da un comunicato stampa in cui il governo regionale mostrava fiero «l’inversione di tendenza in Sicilia». Eppure il gelo sull’asse Palermo-Roma non è solo segnato da diaboliche soffiate («hanno speso decine di migliaia di euro per un evento di una mattinata per compiacere il ministro») o da note ufficiali di rivendicazione. Anche nel discorso sotto il piccolo pala-tenda con vista sul cantiere, Falcone – in un’appassionata mappa delle opere ferroviarie, «circa sei miliardi che faranno della Sicilia la più grande stazione appaltante del secolo» – ha messo alcune cose in chiaro. Una su tutte la richiesta di un protocollo d’intesa, patti chiari e amicizia lunga, per evitare il ripetersi di fatti incresciosi». Il riferimento è a Cmc e ai lavori sulla Statale 640. Ma l’assessore, che ai suoi conferma l’auspicio che «il ddl di riforma del codice degli appalti possa essere votato all’Ars entro la prossima settimana», confessa un certo scetticismo sui tempi di nomina del commissario sblocca-cantieri del ministro in Siucilia. Nel decreto, come conferma lo stesso Toninelli ai cronisti, ci sarà «la struttura commissariale, il nome lo concorderò con il presidente della Regione». Ma, fra conversione in Parlamento e successivo atto di nomina, alla Regione stimano fino a tre mesi di tempo per la piena operatività.

Ma l’incidente diplomatico si sfiora quando il ministro, piuttosto distratto mentre parla l’assessore, sobbalza sul tavolo quando Falcone esulta per lo sblocco di un’eterna incompiuta ferroviaria – la Ogliastrillo-Cefalù-Castelbuono – «grazie alla sinergia con la Toto Costruzioni». Che al Mit è come l’aglio per Dracula, vista la sfilza di contenziosi, il più periglioso dei quali per un cantiere sulla A25. «Saremo appassionati, impegnati e attentissimi», scandisce l’assessore. Una minaccia, più che una promessa.

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