20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 11:29
×

Il deputato Cannata (FdI) finisce indagato per le "restituzioni forzate" delle indennità degli ex assessori

Ipotesi di appropriazione indebita e falsità ideologica da ex sindaco di Avola

23 Settembre 2025, 07:48

Luca Cannata

L’inchiesta sul caso delle “restituzioni forzate” delle indennità di assessori e consiglieri di Avola sotto forma di “contributi”, tutt’altro che volontari, al movimento politico locale che fa capo all’ex sindaco Luca Cannata, oggi deputato nazionale di Fratelli d’Italia, va avanti da diversi mesi a fari spenti. Una ventina di persone sono state interrogate in questi mesi dalla polizia giudiziaria nell'ambito di più fascicoli aperti, che adesso sarebbero stati riuniti in un un’unica inchiesta, in cui, oltre allo stesso Cannata, risulterebbero indagate altre cinque persone. Il sistema, lo scorso febbraio, è stato portato alla ribalta da un’inchiesta pubblicata su La Sicilia e ripresa da più testate nazionali, a partire da Today.it.
Una vicenda venuta a galla a seguito della denuncia sporta da due ex assessori del comune di Avola, Luciano Bellomo e Antonio Orlando, oltre che dall’ex presidente del consiglio comunale, Fabio Iacono, che nel frattempo hanno lasciato Cannata e FdI per transitare a Forza Italia, i quali accusano l'allora sindaco, Luca Cannata, di averli “convinti” a versare parte delle loro indennità nella cassa riconducibile al gruppo politico di Cannata e dunque, seppur non direttamente, di Fdi. L’ex assessore Orlando già due anni fa aveva denunciato, rivolgendosi anche alle forze dell’ordine, di essere stato “costretto” a consegnare soldi all’ex sindaco di Avola. Nella ricostruzioni degli ex amministratori locali, all’epoca sentiti anche dal nostro giornale, si parla di cifre variabili tra i 250 e i 500 euro al mese per più anni. E a loro tre si è aggiunto l’ex coordinatore provinciale di FdIa Siracusa, Giuseppe Napoli, che nei mesi precedenti, aveva inviato una dettagliata segnalazione al capo della segreteria politica, Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio e leader del partito. Una “denuncia”, interna a FdI, sulla quale Napoli non ha ricevuto riscontri dai vertici nazionali.

La Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta sulla vicenda: inizialmente ipotizzando fatti non costituenti notizie di reato adesso ci sarebbero sei iscrizioni nel registro degli indagati, fra cui il deputato Cannata, coinvolto per fatti risalenti al periodo che va dal 2017 al 2022: le ipotesi di reato sarebbero, a vario titolo, appropriazione indebita e falsità ideologica. L’indagine prosegue con l'esame sia dei principali accusatori sia di numerose altri a conoscenza dei fatti: in tutto una ventina, finora, le persone sentite.
Da parte sua, Cannata, vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera, ha avuto modo più volte di chiarire che si tratta di persone che avrebbero motivi di risentimento nei confronti del partito e del gruppo. Per l’ex sindaco di Avola, in somma, si tratterebbe falsità sul suo conto, con l'obiettivo di screditarlo. Il leader di Fdi in provincia, a suo tempo, ha tenuto a precisare che tutti i bonifici accreditati all’associazione culturale fossero spontanei e senza, quindi, alcuna imposizione, e che sia anch'egli in prima battuta a contribuire alle varie attività politiche e sociali del partito.