L'INCONTRO
Il procuratore nazionale antimafia a Catania: «Il superbonus ha acuito le diseguaglianze, era meglio destinare i soldi a scuole e periferie»
Le riflessioni di Giovanni Melillo sui bonus edilizi che «si risolvono in un trasferimento di soldi pubblici alla proprietà immobiliare»
I bonus da decine di miliardi di euro come quelli per l’edilizia «si risolvono in un trasferimento di soldi pubblici alla proprietà immobiliare, acuendo le diseguaglianze sociali», allora «mi chiedo se non fosse stato più giusto» destinarli allo stesso settore, «ma verso il patrimonio pubblico: le scuole, gli asili nido e le periferie». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, nel suo intervento, al Palazzo di Giustizia di Catania, a un incontro che ha preceduto la firma del protocollo distrettuale di attuazione dell’articolo 7 del decreto Caivano alla presenza, tra gli altri, della presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo.
«Nei giorni scorsi – ha affermato il procuratore Melillo – ero a Secondigliano all’inaugurazione di un campetto di calcio. Per la comunità era un evento eccezionale, ma io mi interrogavo su cosa ci fosse d’eccezionale. Allora ho pensato ai costi della scelta di destinare decine di miliardi di euro agli interventi dei cosiddetti bonus edilizi che si risolvono in un trasferimento di denaro pubblico alla proprietà immobiliare, cioè un fattore delle acutizzazioni delle diseguaglianze sociali. Ovviamente – ha precisato il magistrato – non mi permetto in alcuno modo di discutere la discrezionalità del legislatore nell’impiegare le risorse pubbliche, e soprattutto su quelle come leve per fare ripartire l’economia in una fase difficile. Però – ha osservato il procuratore Melillo – mi chiedo, non solo da cittadino ma anche da magistrato che ha avuto a che fare con i fenomeni di abuso straordinari nel quale il crimine organizzato continua a nutrirsi, se non fosse stato più giusto, oltre che garanzia di maggiore correttezza, destinare quei soldi sempre al settore dell’edilizia, ma verso il patrimonio pubblico: le scuole, gli asili nido, le periferie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA