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L’Ars dice sì al Bilancio Consolidato ma nel centrodestra la tensione resta alta

Stavolta 35 sì e 27 no. E i deputati agrigentini lamentano una riunione "contemponea"

Di Redazione |

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il bilancio consolidato con 35 voti favorevoli e 27 contrari. A chiedere il voto palese era stato il capogruppo del Pd Michele Catanzaro. Dopo la bocciatura ieri a Sala d’Ercole del documento, il dibattito d’Aula oggi ha fatto registrare un clima di confronto anche tra gli esponenti della coalizione di centrodestra, rispetto alle diverse assenze accusate ieri dai partiti che appoggiano il governo regionale.

Giusi Savarino di FdI, per esempio, ha espresso il proprio disappunto per una riunione istituzionale svoltasi ieri all’Ars tra l’assessore alle Autonomie e alla Funzione pubblica Andrea Messina e alcuni amministratori locali di enti in dissesto finanziario dell’Agrigentino, in coincidenza con il voto di Sala d’Ercole. Dello stesso tenore anche l’opinione dell’altro deputato agrigentino Margherita La Rocca Ruvolo.

«Il problema non è Messina» – ha detto invece dagli scranni del parlamento siciliano l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché -, e neanche Cuffaro o la Dc, ieri la maggioranza al momento del voto non c’era. Punto».

Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars si è così espresso nel corso del suo intervento: «Appare legittimo che gli assessori deputati siano assenti per compiti istituzionali, ma poi è normale che la maggioranza rischia di andare sotto in Aula e nelle commissioni. Faccio un appello all’assessore Falcone – ha aggiunto – evitiamo l’ansia di accelerare, aspettiamo il sei dicembre la pronuncia della Corte costituzionale sullo spalma-disavanzo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA