Notizie Locali


SEZIONI
Catania 23°

politica

Cateno De Luca e la sua “provocazione”: «Ho consegnato a Miccichè il preavviso di sfratto»

Il sindaco di Messina ha aperto di fatto la campagna elettorale per le Regionali del 2022 «Il presidente stacchi la spina all'Esecutivo Musumeci altrimenti mollo anche lui»

Di Redazione |

Con una busta contenente un "preavviso di sfratto" per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, Cateno De Luca, sindaco di Messina, ha oggi avviato il percorso che lo porterà a essere il prossimo "sindaco di Sicilia". Accendendo simbolicamente una lanterna ha detto di «voler cercare uomini e donne che vogliono fare una scommessa per la Sicilia in questa marcia di liberazione della nostra regione».

Nel corso dell’assemblea di Sicilia Vera, il movimento fondato dallo stesso De Luca e che ha visto riuniti a Taormina numerosi amministratori locali provenienti da tutta l’Isola, sono stati accesi i riflettori sulle «mancanze» e sui «fallimenti dell’attuale Governo regionale».

«Sicilia Vera vuole essere un’alternativa a questo fallimento – ha detto il sindaco di Messina, da tempo candidato alla presidenza della Regione -. Oggi la nostra azione è diretta a costringere la politica e il sistema politico di cui Musumeci è simbolo ad assumersi le proprie responsabilità e le proprie colpe. Sicilia Vera è oggi modello di buon governo. La nostra storia, la nostra azione amministrativa, scolpita nei rendiconti annuali, è contrassegnata dalla "politica del fare", in netta discontinuità rispetto al volgare uso e abuso che in questi anni la classe politica ha fatto delle istituzioni – ha aggiunto -. Gli straordinari risultati conseguiti nei palazzi municipali che stiamo governando confermano che noi amministriamo le nostre comunità e non ci siamo limitati e non ci limitiamo a esercitare il mero ruolo politico finalizzato all’effimera ricerca del consenso».

Le critiche di De Luca all’operato del Governo regionale. Sotto la lente d’ingrandimento la mancata approvazione dei bilanci della Regione entro i termini di legge. «Mancanza che crea una situazione di crisi di liquidità che non consente ai Comuni e alle imprese che hanno ricevuto finanziamenti o che devono ricevere trasferimenti di far fronte alle proprie attività», denuncia il primo cittadino, per il quale la Regione siciliana «sta facendo fallire i Comuni e le imprese». La "sciagura" del Governo Musumeci investe anche il settore dei rifiuti. «Quando Musumeci si è insediato – ha ricordato il sindaco di Messina – Musumeci aveva una disponibilità di oltre 5 milioni di metri cubi di spazio in tutte le discariche, oggi siamo scesi a un milione e mezzo. Questo significa che siamo al collasso, che si prospetta solo un anno di autonomia.  Musumeci quando si è insediato da commissario aveva a disposizione 68 milioni di euro per l’emergenza rifiuti – ha detto ancora De Luca -. Con i poteri speciali attribuitigli in 18 mesi, tanto era il tempo che gli era stato concesso, aveva la possibilità di attuare sette interventi scelti da lui e non ne ha fatto neanche uno. Intanto la città di Messina, dal 8 per cento è passata al 60 per cento di differenziata, nonostante la Regione. Musumeci ha avuto a disposizione oltre un miliardo e mezzo di euro da destinare alla messa in sicurezza di impianti, reti idriche e impianti di depurazione che non ha speso».

Capitolo a parte le risorse energetiche. «Anche in questo caso dobbiamo registrare circa 80 milioni di euro di Po Fesr 2014-2020 non spesi. Però nel frattempo ci informano che il piano energetico regionale è quasi pronto. Peccato che lo aspettiamo dal 2018 e a oggi a essere pronte sono solo le linee guida».  

Infine, la replica al presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. «Se qualcuno pensa che questa battaglia per la Sicilia non valga la pena di essere combattuta si sbaglia – ha detto De Luca – soprattutto perché è necessario fermare questa lenta agonia. Una battaglia che parte proprio dall’impegno degli amministratori locali e dalla loro caparbietà, dal loro impegno quotidiano e dalla loro conoscenza del territorio.  Ecco allora perché – ha concluso De Luca – io non intendo essere né il presidente né il governatore della Sicilia, ma il sindaco di Sicilia. Da qui parte la liberazione dell’Isola». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati