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Il dibattito

Comunali a Catania, Villari: «Asse Pd-M5S per vincere come a Caltagirone»

Il segretario provinciale del Pd si pronuncia, nel corso di un'intervista, sulle future strategie per affrontare le prossime amministrative nella città etnea

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Prima delle amministrative bisogna fare i conti con le regionali. Ma la questione Catania e le possibili alleanze in vista delle amministrative stanno già alimentando il dibattito anche in seno al centro sinistra. E il Pd poco tempo fa ha aperto con la convention per la «Catania che vogliamo» invitando tutti i rappresentanti delle altre forze politiche di centrosinistra, del M5s delle associazioni e liste civiche. L’obiettivo, alla luce della vittoria a Caltagirone dell’alleanza Pd-M5s è adesso quella di ripetere l’operazione a Catania con un candidato autorevole. Ne abbiamo parlato col segretario provinciale del Pd, Angelo Villari. «E’ chiaro – esordisce – che  stiamo già lavorando per costruire un asse Pd-M5s prima per la Regione e poi per le grandi città dell’isola che andranno al voto, come Catania».

L’alleanza che volete comporre riguarderà soltanto i Cinquestelle? «No intendiamo allargare il fronte al mondo del volontariato, alle forze politiche moderate, i partiti di sinistra, avviando il percorso e discutendo su un progetto per poi individuare un candidato che possa rappresentare tutto il fronte. Naturalmente quando è avvenuto a Caltagirone ha dato  conferma della nostra prova generale di un fronte di centrosinistra unito per sconfiggere il centrodestra e riprenderci anche la città di Catania».

Il presidente regionale dell’Antimafia, Claudio Fava, commentando la vittoria a Caltagirone ha detto che si vince se si presenta un candidato autorevole e credibile e non frutto di tavoli o tatticismo… Avete già cominciato a ragionare? Il centrodestra se non si ricandiderà Pogliese potrebbe già optare sulla senatrice Sudano. «La scelta del candidato sarà fondamentale e non vi è dubbio che dovrà essere una figura autorevole, riconosciuta e che abbia le possibilità di vincere. Chi però deve essere candidato scaturirà da una scelta corale. Potrebbe decidersi di fare le primarie qualora dovessero emergere più figure di spessore, oppure una discussione franca tra le forze che comporranno l’alleanza. Da parte del Pd non c’è alcuna preclusione».

In questo progetto riuscirete a coinvolgere tutti i partiti di sinistra? «Sinistra italiana è già parte del progetto. Vedremo di trovare una interlocuzione anche con gli altri facendo appello a tutte le forze per creare un vasto fronte alternativo alle destre».

Il tema della vostra recente convention era la «Catania che vogliamo». Cos’è che non vi va in quella del sindaco Pogliese? «Mi pare ovvio che la nostra Catania è   alternativa alla visione del sindaco Noi desideriamo che ci sia un nuovo modello di città basato sull’obiettivo di dare servizi migliori ai cittadini, utilizzare le risorse del Pnrr per modernizzare Catania attraverso la digitalizzazione, rafforzando il sistema scolastico e spingendo perché Catania abbia una sanità di eccellenza…».

Alle ultime elezioni, che avete perso, il Pd è sparito dalla competizione. Operazione harakiri? «Catania è una grande città. Non può non  avere un Pd che presenti una lista e il simbolo».

Quindi allora venne fatto un errore? «Allora è stata fatta una valutazione. Io certamente sono per la presentazione del nostro simbolo e la presenza in Consiglio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA