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Vertice del Centrodestra, Forza Italia: “Scegliamo noi il candidato”. Fdl: “Unico nome Musumeci, ma ascolteremo alleati”

Micciché: "Spetta a noi o siamo pronti a correre da soli". La Lega propone Minardo o Pagano

Di Redazione |

È in corso il vertice del centrodestra per cercare di trovare il candidato alla presidenza della regione siciliana dopo Nello Musumeci. All’incontro nell’hotel delle Palme a Palermo partecipano Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia, il coordinatore regionale dei Fdi Giampiero Cannella, Anastasio Carrà e Pippo Fallica della Lega, il segretario regionale dell’Udc Decio Terrana e Toto Cordaro, Roberto Di Mauro dell’Mpa, il commissario della Nuova DC Totó Cuffaro e Antonello Antinoro di Cantiere Popolare Noi con l’Italia.

«Oggi ho preferito lasciare ai bravissimi coordinatori regionali siciliani di Fratelli d’Italia la partecipazione all’incontro da loro stessi convocato per trovare una soluzione comune alla questione della indicazione del candidato presidente. Mi hanno anticipato che ascolteranno con attenzione eventuali proposte degli alleati, pur convinti che la soluzione ottimale sarebbe quella di confermare subito il Presidente uscente che è in testa in tutti i sondaggi. Da parte nostra, per indicazione di Giorgia Meloni, non avanzeremo proposte alternative a Musumeci pronti a valutare però quelle degli alleati, specie se saranno chiare e univoche. In tal caso ci riserviamo di dare in tempi brevi la nostra risposta che, solo se positiva, consentirà di definire subito dopo un’intesa sulle altre posizioni di vertice». E’ quanto afferma Ignazio La Russa, senatore di Fdi, interpellato sulla situazione in Sicilia.   Quanto a Raffaele Stancanelli, il cui nome era circolato con insistenza nei giorni scorsi, La Russa – rispondendo ad una domanda – spiega: «è mio amico e spero rimanga tale anche dopo che verrà ribadita la decisione di FdI di non essere disponibile ad avanzare alcuna nostra candidatura dopo l’impegno di Giorgia con Musumeci. Non vi è quindi alcun giudizio o veto su Stancanelli, che è un ottimo politico, come non vi è nei confronti di almeno altri tre nomi di FdI potenzialmente idonei al ruolo. Vi è invece esclusivamente la decisione di tenere fede lealmente alla posizione assunta convinti che, ancora oggi, Musumeci sarebbe la candidatura migliore se trovasse con le opportune intese l’adesione degli alleati».  

«La corsa verso Palazzo d’Orléans spetta a Forza Italia. Altrimenti siamo pronti anche a correre da soli». Così il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè a Repubblica.it. Forza Italia, del resto, «dice di avere anche altri nomi oltre a quello di Stefania Prestigiacomo. Dall’elenco, però, Miccichè elimina il proprio, tornato a circolare nei giorni scorsi: «Per fare il presidente della Regione – afferma il presidente dell’Ars, 68 anni – c'è bisogno di una forza che purtroppo non ho più». 

«La forza del centrodestra è l'unità. Ed è proprio dalla percezione che i cittadini hanno della nostra coalizione che ogni partito, con propri principi e valori fondanti, trae maggiore forza. Disperdere questo patrimonio di identità significherebbe fare tornare indietro le lancette dell’orologio, commettendo gli stessi errori del passato che hanno spalancato le porte al governo Crocetta. Il peggior governo regionale della storia della nostra Isola».

Lo dice in una nota il coordinamento regionale siciliano di Forza Italia. "Abbiamo sostenuto il governo di Nello Musumeci – eletto quale rappresentante di una lista regionale autonoma – e ci riconosciamo in molte delle sue misure ma è mancato quel quid, anche nel rapporto con i siciliani, che potesse spingerci a sostenere un bis – continua la nota – Al di là delle legittime incomprensioni personali che travalicano l’aspetto politico, l'esecutivo Musumeci ha governato in un momento difficile, ma non ha impresso quell'inversione di rotta su molte, troppe criticità dell’Isola. E in quest’ottica che Forza Italia, partito per decenni più votato della coalizione di centrodestra in Sicilia, ambisce a esprimere la candidatura alla presidenza della Regione. Un onere e un onore che, per generosità e attenzione alle dinamiche della coalizione, non ha mai avuto». 

 «Per la candidatura alla Presidenza della Regione siciliana la nostra proposta non può che partire dall’indicazione del nostro segretario regionale Nino Minardo, il quale sta però valutando, insieme al partito, se proseguire nell’impegno politico a Roma». È la posizione espressa dalla Legaal vertice del centrodestra in corso a Palermo per la scelta del candidato governatore alle regionali del 25 settembre. Nel caso in cui Minardo dovesse continuare nel suo impegno a Roma, il partito di Salvini indicherebbe quale proposta di candidatura quella di Alessandro Pagano, attuale vice capogruppo alla Camera dei deputati.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA