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L'INTERVISTA

Lega Sicilia, il segretario Minardo: «Nuovi ingressi? Non è finita, ne arriveranno parecchi»

«Benvenuti a Sammartino e agli altri, nel partito lealtà e responsabilità. L’allargamento al centro è da sempre la mia linea»

Di Mario Barresi |

Minardo, come va la “vampa d’agosto”? Metabolizzati i nuovi arrivi nella Lega siciliana?

«Salvini a Palermo ha detto che «il nostro non è un partito di plastica ma saldamente ancorato a rappresentanti e ’ascolto dei territori”. E lo dico anch’io, così come la nostra classe dirigente a ogni livello, gli iscritti, i simpatizzanti, i leghisti della prima ora e quelli che si sono aggiunti man mano. Quindi, al netto del clima gossipparo di agosto, di qualche indiscrezione sui giornali poi gonfiata e di qualche commento teso a seminare zizzania, in realtà nella Lega Sicilia si è semplicemente consolidato il trend degli ultimi mesi e, senza presunzione, la linea di allargamento al centro che ho impostato dal primo giorno in cui ho avuto l’onore di guidarla».

Sembra la favola della volpe e l’uva all’incontrario. Non si sente sconfitto dall’ingresso di Sammartino&C.?

«Non c’è da fare alcun paragone, ma sfido chiunque a trovare nella dimensione regionale di qualsiasi partito una crescita di consenso, di ingressi di movimenti civici e di adesione di amministratori locali e parlamentari simile a quella registrata nella Lega Sicilia nel 2021. E attenti: mai con le porte spalancate a tutti, ma sempre dando per irrinunciabili i nostri valori e principi. Questo non lo dice Nino Minardo, questo lo dicono i fatti».

Niente, non vuole proprio sfogarsi…

«Non ho sassolini dalle scarpe da togliermi ma, consentitemi, un minimo di narrazione autentica dei fatti la vorrei  fare. Ho perso il conto delle migliaia di chilometri percorsi per girare  la Sicilia , raccogliere i suggerimenti dei vecchi e nuovi amici, confrontarmi con centinaia di uomini e donne che hanno scelto la Lega Sicilia. Abbiamo ripreso dopo la fase peggiore della pandemia a fare politica sul territorio e alle Amministrative prima e alle Regionali poi vi assicuro che non ci arriveremo solo con i selfie e con qualche telefonata». 

Ma  con un nuovo pacchetto di voti…

«Se qualcuno pensa che vogliamo fare politica facendo la somma dei portatori di voti è sulla strada sbagliata. La Lega  ha un progetto nuovo che tiene conto delle grandi esperienze di chi lo sostiene, ma  s’intreccia con una visione moderna e, fatemi passare l’aggettivo, “alta”. Alcuni dei nostri stimoli più ostinati cominciano a dare frutti: Ponte, termovalorizzatori, gestione più imprenditoriale di beni culturali e turismo. La nostra centralità in Sicilia è sotto gli occhi di tutti, mi rendo conto che può dare fastidio e suscitare  malumore e invidia. Ma così è». 

Continuiamo a girarci attorno. I nuovi ingressi sono condivisi o subiti?

«In virtù di quello che ho appena detto qualsiasi nuovo ingresso nel partito è stato, è e sarà benvenuto. Perché è avvenuto, avviene e avverrà appunto seguendo la linea della centralità della Lega Sicilia, il principio ineludibile della lealtà e delle responsabilità nella la prospettiva di essere il fulcro dell’alleanza di centrodestra». 

A proposito: e il modello Draghi evocato dal suo amico Miccichè e che magari piace a qualcuno fra i grillini? 

«Ho il compito di mantenere saldo il timone della Lega  e dunque di salutare con un sorriso chi immagina un modello Draghi da noi. Non ha alcun senso. L’attuale governo nazionale è un’anomalia dettata dall’emergenza. E in Sicilia non ci sono Draghi, né dinosauri risorti stile Jurassic Park, né chimere o altre figure mitologiche». 

Ha dato il benvenuto a  Sammartino?

«Abbiamo parlato, ci rivedremo presto. Con lui e con  gli altri. I parlamentari nazionali e regionali che hanno recentemente aderito alla Lega Sicilia hanno il mio benvenuto e i miei auguri di buon lavoro. Gran parte proviene dall’esperienza  moderata e riformista di Italia Viva che, come ho già detto, si integra bene con l’impostazione data al partito dal sottoscritto. A loro, così come agli altri che nelle prossime settimane aderiranno – sono parecchi uomini e donne, vi do quest’indiscrezione: sono davvero parecchi! – ricordo anche come si lavori essenzialmente facendo riferimento alle istanze dei territori. Questo fa la Lega Sicilia. Sempre con lealtà e rispetto». 

Non è che per questa storia s’è guastato il rapporto fra lei e Salvini?

«I miei rapporti con Matteo Salvini e con tutto il gruppo dirigente nazionale sono improntati non solo alla condivisione del progetto politico e all’amicizia e stima reciproche ma, appunto, alla lealtà e al rispetto. Se riusciremo a convincere una parte consistente dell’elettorato siciliano a darci fiducia con la nostra visione alta della politica lo faremo in virtù di tutto ciò. E daremo un bellissimo segnale anche a Roma. Non vi sono alternative».

È lei il candidato governatore della Lega evocato l’altro giorno da Salvini?

«Io sono l’ultima persona che può rispondere a questa domanda».

Twitter: @MarioBarresi

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