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Libri scuola e orsacchiotto per fuga da Ucraina a Umbria

Ivanna arrivata ad Arrone con due figlie dopo viaggio due giorni

Di Redazione |

ARRONE (TERNI), 28 FEB – Un trolley con i libri di scuola, un orsacchiotto, una busta con qualche vestito di ricambio. E’ tutto ciò che Ivanna, 31 anni, e le sue bimbe Vladyslava e Alina, cinque e sette anni, nella fretta della fuga dall’invasione russa sono riuscite a racimolare dalla loro casa di Ivano Frankivsk, nell’ovest dell’Ucraina. Tra i primi profughi giunti in Italia in pullman, da domenica, dopo un viaggio estenuante di quasi 48 ore, mamma e figlie sono ad Arrone, dove hanno raggiunto il compagno della donna, Volodymyr, e la madre di questi, Giulia. “Ma la speranza è di rimanere qui per poco. Vogliamo tornare a casa, alla nostra normalità” dice all’ANSA Ivanna, che fino a venerdì mattina lavorava come commessa in una macelleria della sua città. Quando le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare e il titolare del negozio ha chiuso l’attività, in poche ore la giovane – che recentemente ha anche perso madre e padre per il Covid – è riuscita a salire su un mezzo diretto in Italia insieme alle bimbe. “Abbiamo dovuto aspettare ore prima di partire, nascosti nel pullman, nel mentre sentivamo il rumore dei missili intorno a noi” racconta ancora Ivanna. Poi altre 17 ore di attesa alla frontiera, prima di poter lasciare il Paese insieme a tante altre donne, bambini e anziani. Fino all’arrivo ad Arrone. Nella casa centro umbro, la tv è accesa 24 ore su 24 sul canale ucraino. Ora si attendono gli sviluppi dei negoziati. “Siamo stressati, agitati” dice Volodymyr. “La bambina più grande – continua – ha voluto portare con sé i libri perché dice che deve studiare e tornare a scuola, la più piccola mi chiede ‘è vero che non mi abbandoni?’. E quando vede i carri armati alla tv e mi chiede perché bruciano, io gli dico che si sono rotti. Non vogliamo dirle tutto, cerchiamo di non farle capire”. Nessuno in famiglia al momento lavora e ad Arrone è intanto partita una vera e propria gara di solidarietà per aiutare Ivanna e le sue figlie. “In qualche modo ce la faremo ad andare avanti” assicura Giulia.

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