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Palermo, Gianfranco Miccichè spariglia le carte: «Io candidato sindaco? Perché no?»

Il presidente dell'Ars non chiude all'ipotesi di correre per la carica di primo cittadino: «Ma è ancora tutto prematuro» 

Di Redazione |

«Per il Comune di Palermo ci sono anche io. Non so neanche se mi va. Il quadro è in evoluzione. Bisogna aspettare». Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, in un’intervista all’edizione palermitana del quotidiano "La Repubblica".

«C'è una coalizione, non decido io. In Forza Italia ce ne sono tanti. Ad esempio? Io. Non posso? Non so nemmeno se lo voglio fare, ma ci sono – sottolinea il leader di Forza Italia in Sicilia -. Oppure Giulio Tantillo, una persona di grande capacità. Abbiamo persone adatte. Né io né Tantillo, però, facciamo i manifesti. Qual è la coalizione? Bella domanda».

Con la destra o con Italia viva, dove già corre un suo ex sodale come Francesco Scoma?

«Con Francesco ho una grande amicizia. Ma – si chiede – dovrei rinunciare a una candidatura di Forza Italia per darla a uno che ne è uscito?».

Grande centro sì o no?

«Per me l’unico Grande centro è Forza Italia. Poi non ho capito se Tamajo e D’Agostino sono ancora in Italia viva. Insomma: chi c'è nel Grande centro? L’Udc è certamente una forza con cui allearsi, ma poi? E a destra? Meloni che non entra nel governo Draghi fa una scelta occasionale o costruisce un’alleanza? Non siamo in condizione di capirlo, ora. E' un momento di novità. Bisognerà capire – prosegue Miccichè – come finirà il Recovery: alcuni partiti nazionali hanno deciso di non dare una mano alla Sicilia e questo ha refluenze. Se qualcuno lavora per toglierci soldi io posso chiedere alla gente di votarci con quelli che ci impoveriscono?».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA