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PerugiAssisi contro guerra, in marcia “con Papa Francesco”

Per prima volta nella storia arrivo in piazza e non alla rocca

Di Redazione |

ASSISI (PERUGIA), 13 APR – Si concluderà per la prima volta nella sua storia in piazza San Francesco anziché alla Rocca di Assisi la Marcia della pace e della fraternità in programma il 24 aprile che avrà come tema “Fermatevi, la guerra è una follia” per dire basta al conflitto in Ucraina e a tutti gli altri in corso nel mondo. “Marceremo con Papa Francesco” hanno sottolineato Flavio Lotti, anima della PerugiAssisi, e fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento, presentando l’appuntamento. Richiamando le parole del Pontefice contro i conflitti e annunciando che sono già “tante” le adesioni. “Papa Francesco sarà con noi – ha detto Lotti – con tutto il suo messaggio e il linguaggio dei segni che sta utilizzando in maniera così copiosa e significativa. Insieme a lui vogliamo dire la sola cosa che si può dire davanti a una guerra e cioè che bisogna fermarla. La sola cosa per la quale ci metteremo in cammino”. Ha quindi parlato di una marcia “necessaria per far crescere un movimento di cittadini e cittadine che si uniscano a Papa Francesco e al suo grido ‘fermatevi'”. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – che dal basso cresca un movimento per evitare l’escalation della guerra e altre stragi come quelle delle quali veniamo a sapere ogni giorno. Abbiamo bisogno di evitare che questa guerra arrivi anche da noi perché questo è il pericolo del giorno prima. C’è stato il grido importante dei sindaci perché già i bilanci stanno soffrendo, non è solo il prezzo della benzina. C’è un’onda d’urto della guerra che rischia di mettere tantissime persone in grande sofferenza. La PerugiAssisi sarà quindi la marcia delle persone che si vogliono prendere cura le une delle altre”. “Camminiamo con Papa Francesco e con Francesco” ha sottolineato padre Moroni. “L’invito che facciamo – ha aggiunto – è, al termine della marcia, di recarsi sulla tomba di San Francesco per implorare la pace, per chiedere, per noi, per chi guida oggi le Nazioni, lo stesso spirito che lo ha animato. Che lui, fratello di tutti può davvero donarci”.

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