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Regione siciliana, valanga di emendamenti al ddl di Stabilità: sono circa 900

Il gran numero di cambiamenti alla base della decisione della Presidenza dell’Ars di rinviare a domani alle 10.30 la seduta d’aula

Di Redazione |

Sono circa 900 gli emendamenti al ddl stabilità, a mezzogiorno è scaduto il termine per la presentazione. Per buona parte si tratta di norme aggiuntive. Il gran numero di emendamenti sarebbe alla base della decisione della Presidenza dell’Ars di rinviare a domani alle 10.30 la seduta d’aula per cominciare l’esame del testo. Sabato scorso, l'aula ha approvato l’articolato del bilancio di previsione: manca solo il voto finale. 

A non partecipare ai lavori della Finanzaria sarà Cluadio Fava, che spiega così il suo “Aventino”: «Non partecipo al voto di una manovra che non passa dalle commissioni di merito ed è stata appena spolverata dalla Bilancio. L’idea che si possa fare a meno della discussione di prospettiva è un avvilimento politico e una umiliazione del Parlamento. Senza entrare nel merito della finanziaria, ritengo di dare un segnale al presidente Musumeci: non ci sarà il mio nome, non farò il notaio».

Fava ha poi attaccato il governatore su un altro fronte, ovvero la “mediazione” di Marcello Dell’Utri: «Considero inaccettabile che il presidente Musumeci vada a chiedere consigli, offrire omaggi e chiedere benedizioni elettorali a un condannato in via definitiva per mafia. Non fa scandalo che Marcello Dell’Utri riceva all’hotel delle Palme a Palermo i suoi amici, mi fa scandalo che ci vada Musumeci per chiedere protezione politica». 

Per il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo invece «Musumeci ha stabilito un nuovo record: per la prima volta la Sicilia si trova a maggio senza che sia neppure iniziato l’esame in aula della legge di stabilità». «Oltretutto – ha aggiunto Lupo – il governo regionale non ha ancora detto come intende procedere per accelerare il confronto con il governo nazionale nonostante sia evidente che servono risorse per far quadrare il bilancio e garantire i trasferimenti per Comuni, ex Province, trasporto pubblico locale, assistenza ai disabili e diverse categorie di lavoratori».

«Insomma – conclude il capogruppo Pd – di fronte alle continue emergenze della Sicilia, ad iniziare dalle richieste che arrivano dal mondo del lavoro e da diversi settori produttivi, il governo regionale conferma tutta la sua inadeguatezza». Il gruppo parlamentare Pd ha incontrato stamane i segretari di Cgil, Cisl e Uil per un confronto sulla legge di stabilità e proseguirà nei prossimi giorni il calendario degli incontri con i rappresentanti delle parti sociali. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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