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Sicilia: il centrodestra prova a rimettere insieme i cocci, ma il tempo stringe

Proseguono i colloqui tra i dirigenti del centrodestra per provare a chiudere un’intesa. Salvini: «Non possiamo essere sempre noi a fare un passo indietro»

Di Redazione |

Proseguono i colloqui tra i dirigenti del centrodestra per provare a chiudere un’intesa e avere un candidato unitario alle comunali di Palermo. Il tempo stringe, il 12 maggio scade il termine di presentazione delle liste e molti candidati premono affinché i partiti raggiungano un accordo. Anche oggi fonti di coalizione parlano di decisione a ore, ma come accade ormai da giorni basta poco a ribaltare gli scenari. La convinzione che «uniti si vince al primo turno» è condivisa da tutti e per questo il pressing perché si metta fine alle divisione interne coinvolge varie anime della coalizione.

«Perché vincere al primo turno significherebbe avere il premio di maggioranza» afferma uno dei big in campo e dunque più eletti al consiglio comunale. Si lavora alla formula per evitare che si parli di vinti e vincitori. I colloqui in corso riguardano i sostenitori dei tre candidati al momento in campo: Roberto Lagalla, Francesco Cascio e Totò Lentini; quest’ultimo sabato scorso ha preso parte alla riunione a Palazzo Reale con Gianfranco Miccichè (Fi), Saverio Romano (Ncl), Roberto Di Mauro (Mna) e Nino Minardo (collegato al telefono) che doveva sancire l’unità attorno a Lagalla ma poi tutto è saltato per un messaggio dell’ex rettore invitato prima dell’inizio della riunione e che ha indispettito i partiti.

Di fronte a un accordo definitivo e chiaro e a un programma condiviso per la città, Lentini – finora intransigente e con due liste già pronte – potrebbe rivalutare la propria posizione ma servirà un passo decisivo da parte degli altri due: Francesco Cascio e Roberto Lagalla. Intanto i tre vanno avanti in attesa di sviluppi; Cascio sta preparando il proprio comitato elettorale. 

Della situazione siciliana ha parlato questa mattina anche il leader della Lega Matteo Salvini. «In Sicilia il centrodestra è diviso in 2, 3, 4, 5 parti, io sto lavorando per l’unità – ha detto –  ma non possiamo essere sempre noi a fare passi indietro, quando c'è qualcuno che dice che va al governo anche da solo…». Il riferimento è alla Meloni.  In Sicilia – ha aggiunto Salvini – «ci sono troppi litigi. Noi siamo impegnati a ricomporre», ma se sul governatore Nello Musumeci «tre quarti della coalizione dice "no", evidentemente c'è un problema. Quindi io devo capire i "no" e lavorare per ricomporre»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA