Pd, Barbagallo riconfermato segretario in Sicilia: «Rinnovarsi per essere credibili»
Le parole all'assemblea del partito
«Il partito è qui oggi. Tradizionalmente i congressi in Sicilia hanno avuto sempre momenti di tensione, però dopo la tensione il Pd deve ripartire. Oggi il partito è certificato, rinnovato, con tanta presenza di giovani e di nuovi mondi, al confine con Pd, che non hanno mai avito modo di iscriversi. C'è una nuova ripartenza che guarda alla società civile, al mondo dell’associazionismo e alle forze fresche che ci sono nell’isola». Così, Anthony Barbagallo, parlando a margine dell’assemblea regionale del partito, a Palermo nella quale stamattina è stato confermato segretario del partito in Sicilia. Un'assemblea che ha visto anche pesanti critiche nei suoi confronti e l'assenza di vari esponenti di spicco.
«Il Pd deve rinnovarsi per essere credibile»
«Il Pd in Sicilia deve affrontare una sfida decisiva: rinnovarsi davvero per tornare a essere credibile. Basta con l’immagine di un partito chiuso, autoreferenziale e scollegato dalla vita reale delle persone. Il Pd siciliano è soprattutto il partito di Pio La Torre e di Pier Santi Mattarella. La priorità per noi resta sempre la lotta e del contrasto alla mafia» ha proseguito Barbagallo. «Di fronte alla crescita di sovranismi e autoritarismi - prosegue - rilanciamo l’impegno per un partito inclusivo, giusto e femminista, che metta al centro pace, cura delle persone e del pianeta. Serve un grande piano per l’autonomia economica delle donne, per contrastare le violenze di genere. Il Pd deve rinnovare anche il suo rapporto con i giovani, dando loro voce e centralità. Coinvolgeremo anche i giovani democratici, in modo sistematico, nelle scelte politiche e programmatiche».
Le critiche alla destra
«In Sicilia la destra governa da anni senza un progetto. I fatti lo dimostrano. La sanità è un buco nero senza fine. Quanto emerso dall’ultima indagine della Guardia di finanza di Palermo è di una gravità inaudita, l'ennesimo comitato di affari che drena soldi pubblici, pilota gare, influenza le procedure. La sceneggiatura è sempre la stessa. Ma stavolta non basta affidarci alla magistratura e alle forze dell’ordine, che per fortuna fanno bene il loro lavoro. Il punto politico è che c'è un sistema che prolifera perché chi governa chiude gli occhi. Questa destra ingorda che cannibalizza ogni spazio: è parte del problema. La gente continua a rinunciare alle cure o a scappare dalle infinite liste d’attesa verso regioni più efficienti - ha proseguito Barbagallo - I bilanci dei comuni restano traballanti, i sindaci abbandonati ai costi forsennati di conferimento in discarica, soli davanti alla iattura dei costi di rimozione della terra dell’Etna. In Sicilia c'è un trasporto pubblico inesistente che non garantisce né il diritto allo studio e nemmeno il diritto alla cura e alla salute. I tassi di emigrazione giovanile in continua impennata. 
Il centrodestra si nutre di potere, non di visione. La logica degli incarichi, delle fedeltà personali, della gestione opaca delle risorse pubbliche ha preso il posto del governo. L'autonomia regionale è stata svuotata, trasformata in un guscio vuoto al servizio di interessi clientelari».