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Ponte sullo Stretto: dal tour antimafia di Salvini al “cordone” del Viminale, così sarà difeso da Cosa Nostra e 'ndrangheta

Tiene ancora banco il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata

Redazione La Sicilia

25 Maggio 2025, 21:49

Salvini, pronto a un nuovo referendum sul nucleare pulito

Il plastico del progetto del Ponte sulla Stretto Sicilia - Calabria, durante lÕevento ÒLÕItalia dei S", progetti e grandi opere. Come saraÕ il nostro Paese nel 2032Ó, Roma, 25 luglio 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

Un tour anti mafia per il Ponte. Matteo Salvini batte anche oggi sull'opera più impegnativa e iconica del suo mandato. E dopo le rassicurazioni di ieri «sull'interlocuzione diretta con il Quirinale» successive agli attriti dei giorni scorsi innescati da una norma sul ponte nel decreto Infrastrutture, il ministro leghista rilancia e nei prossimi giorni, in vista del via ai lavori del ponte sullo Stretto, sarà a Messina e a Reggio Calabria per incontrare le istituzioni «e ribadire il massimo impegno per contrastare la criminalità in occasione della più rilevante opera infrastrutturale immaginata in Europa nei prossimi anni».

Un attivismo accolto con ironia e «sconcerto» da Angelo Bonelli, deputato di Avs, co-portavoce di Europa Verde e agguerrito oppositore dell’opera. «Il tour? Da oltre un anno - osserva - il suo ministero conosceva i nomi dei mafiosi che avevano acquistato terreni in aree vincolate dal progetto. È una sceneggiata propagandistica che insulta l’intelligenza dei cittadini e la memoria di chi ha combattuto davvero la criminalità organizzata». Citando «documenti ufficiali» degli espropri per il Ponte, Bonelli sottolinea come questi siano «consultabili da mesi» e che lì «compaiono nomi legati alla storia di Cosa nostra e della 'ndrangheta». Salvini, insomma, «finge solo oggi di scoprire i rischi di infiltrazione mafiosa», dice l’ambientalista.

Pur non citando le incomprensioni con il Colle, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ammette «sbavature metodologiche» ma rivendica un invalicabile cordone sanitario per proteggere il Ponte dalla criminalità. E promette: «Siamo tutti orientati a creare il sistema migliore, e lo faremo, per preservare l’opera da interessi criminali». Mentre le polemiche, il titolare del Viminale, le inquadra esclusivamente in «un grande dibattito di persone che non conoscono molto bene come funziona il sistema delle interdittive antimafia».

E secondo la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, «le norme antimafia presenti nel nostro ordinamento sono rigidissime e necessarie e cercano di copiarle in tutto il mondo, il rilievo del Quirinale è corretto, non c'è bisogno che lo dico io; è evidente che la preoccupazione per quei territori, che si potrebbe unire 'Ndrangheta e Cosa nostra, ci porta ad una riflessione: se c'è bisogno di indurire, qualcosa va fatto, non viceversa».