Dimissioni
Scandalo referti, direttore Asp di Trapani lascia ruolo tra le lacrime. La Vardera: «E’ un capro espiatorio»
Ferdinando Croce era stato sospeso dall'incarico dopo il caso sollevato da una professoressa trapanese sui ritardi eccessivi di consegna dei referti istologici
«Mi dimetto da direttore generale». Così il manager Ferdinando Croce, in lacrime, davanti alla Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, riunita stamani per ascoltarlo. Croce era stato sospeso da direttore generale dell’Asp di Trapani, dopo il caso dei ritardi nei referti degli esami istologici sollevato da una professoressa trapanese a cui l’esito di positività ad un cancro le era stato consegnato dopo otto mesi di attesa.
Davanti ai commissari dell’Ars, Croce ha parlato per circa un’ora e mezza manifestando amarezza. E dicendo di avere inviato per pec le proprie dimissioni.
«Mi è stato chiesto perché non mi fossi dimesso prima, avevo la necessità che questa assise parlamentare mi ascoltasse, non potevo farlo prima. Se devo pagare, come è evidente che sembra, lo faccio, lo accetto. Ma non dovevo essere punito. Però non accetto che mi si dica che tutto ciò è accaduto perché ho 42 anni o perché ero alla prima esperienza, o perché ho sottovalutato. Perché ho dimostrato, e spero me ne sia dato atto, che ho fatto tutto quello che un singolo direttore di azienda poteva fare. Era un problema di sistema e come tale andava affrontato. Porgo le scuse per tutto quello che è accaduto, nel ruolo e nella responsabilità che mi contraddistingue», ha sostenuto il manager con la voce rotta per l’emozione.
«In questi mesi, ho presentato agli ispettori della Regione, agli ispettori del ministero e all’autorità giudiziaria la documentazione che attesta il mio lavoro per risolvere una vicenda dolorosa, che ha comportato la sofferenza per tanti pazienti e per le loro famiglie. Ho cercato come ho potuto, in pochi mesi, di risolvere quel che si era determinato negli anni precedenti», afferma Croce.«Con lo stesso impegno, ho lavorato per tredici mesi prima da commissario straordinario e poi da direttore generale di un’Azienda alla quale ho cercato di dare il meglio di me – aggiunge – Mi conforta, poiché sono un servitore delle Istituzioni, la serena consapevolezza che con la stessa linearità con cui è stato adottato un provvedimento ingiusto possa essere riconosciuta la mia professionalità non appena su questa vicenda verrà scritta la parola fine. Ringrazio tutto il personale dell’Azienda sanitaria provinciale perché ho trovato a Trapani collaborazione e desiderio di rilancio. Ringrazio la Regione siciliana e il suo presidente perché nella mia cultura c’è il rispetto dell’istituzione al primo posto».
«Dall’audizione di Ferdinando Croce in VI commissione, cui ho preso parte, posso dire senza tema di smentita che Croce è stato un capro espiatorio per coprire le colpe dell’assessorato alla Salute, di Salvatore Iacolino e dell’allora assessore Giovanna Volo. Oggi Croce ha prodotto documentazione incontrovertibile, che non avevo mai visionato, in cui ha avvisato della situazione degli arretrati degli esami istologici già a luglio 2024, scrivendo non solo all’assessorato ma anche a tutte le Asp della Sicilia per chiedere aiuto», ha detto il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera.
«Ha cercato di fare tutti i concorsi per colmare le gravi carenze dell’anatomia patologica. Pur ritenendo non appropriata la nomina di Ferdinando Croce, che ho sempre visto come un ripiego alla sua non elezione al Parlamento in danno ai cittadini trapanesi, oggi non posso non affermare con onestà Intellettuale che la colpa dei ritardi degli esami istologici, non è assolutamente imputabile solo a lui e che addirittura aveva chiesto di esser autorizzato di prendere risorse esterne per avere riscontri degli esami istologici».«Oggi la vera domanda da porsi è come mai l’assessorato non abbia mai risposto? Perché l’allora assessore Volo non è saltata dalla sedia nell’apprendere che già a luglio 2024 era stata avvisata di 3.000 referti erano in ritardo? Schifani dovrebbe fare mea culpa per tutto quello che è successo all’interno dell’Asp di Trapani e rimuovere in primis Iacolino e poi dimettersi», conclude.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA