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“Scateno” carica i suoi: «Cresco di mezzo punto al giorno, vinciamo davvero»

Di Mario Barresi |

Quando “Scateno” arriva in piazza Università c’è un arietta frizzante. E non certo per la temperatura d’un settembre ancora agostano. «Ce la giochiamo fino in fondo», è il grido di battaglia dell’esercito di Cateno De Luca. Che già prima del suo arrivo a Catania per il comizio serale fa girare il “suo” sondaggio, commissionato a Swg. In cui Renato Schifani è sempre e comunque primo (anche con un risultato migliore rispetto alla rilevazione di Pagnoncelli), ma l’ex sindaco di Messina surclassa Caterina Chinnici e Nuccio Di Paola. «Ragazzi, in queste due settimane possiamo fare la storia: loro hanno il fiato corto, noi cresciamo fra lo 0,5 e lo 0,7 per cento al giorno. E vi ricordo che di giorni ne restano ancora quattordici», dice ai suoi. E poi scandisce in piazza: «Il sondaggio è stato fatto dall’1° all’8 settembre, proprio quando io ero nell’occhio del ciclone per la polemica con i giornalisti, pensate se lo fanno ora. E la mia crescita corrisponde al calo di Schifani». Ma l’entusiasmo, fra i Cateno-boys, è anche per i dati che arrivano sulle liste. Due soprattutto: Cateno De Luca Sindaco d’Italia e Sicilia Vera. E così i candidati – a partire da chi, sotto il Vulcano, ha lasciato il Pd come Angelo Villari e Luigi Bosco – adesso ci credono davvero: a questo punto qualche deputato regionale (soprattutto nei tre collegi più grandi) può scattare. E così, in questo clima di entusiasmo collettivo, nella piazza catanese non ci sono soltanto elettori orfani del “vaffa” grillino. Ma anche pezzi di classe dirigente, qualche imprenditore, esponenti di sindacati e associazionismo. Ed è «proprio adesso», arringa i suoi, che «dobbiamo dare il massimo». Anche con un cambio di strategia, già partito da qualche giorno, ma che adesso diventa la rotta verso il sorpasso. Con un nuovo passo, come negli incontri con Confindustria e le altre associazioni di categoria.

«Devi essere più rassicurante, ora deve emergere il profilo del Cateno istituzionale, del bravo amministratore che ha fatto bene ovunque», è il consiglio interessato che a De Luca arriva da un vecchio saggio della politica siciliana, che lo segue a distanza di sicurezza. A proposito: segnali di “riposizionamento” comincia ad arrivare. E se dal quartier generale di Schifani trapela un sentimento di «assoluta serenità» (perché comunque il candidato forzista è primo, seppur con dati molto diversi, in tutti i sondaggi e poi perché le previsioni sulle liste vengono considerate «enormemente sottostimate»), magari qualche telefonata di esponenti del centrodestra sarà pure arrivata al galoppante De Luca. «Non glielo dico, perché se no lo scrive…», la risposta (affermativa) del diretto interessato. «Voto disgiunto», adesso diventa la missione possibile. «Abbiamo svergognato il tentativo di mascariamento: volevano placare l’entusiasmo dei nostri elettori: adesso tutti sanno che possiamo vincere. Davvero…». Twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA