Si accelera sulla legge regionale per gli anziani: già in calendario all’Ars a inizio 2026
La tavola rotonda a Catania: «Bisogna ritrovare l’orgoglio della vecchiaia»
Gli anziani al centro in una rivoluzione culturale che va recepita, declinata e gestita: grazie a un disegno di legge - meglio conosciuto come Legge 33/2023 - che interviene sul sistema di welfare, promuove l’invecchiamento attivo, l’inclusione, la prevenzione delle fragilità e la sostenibilità dei servizi di cura e di assistenza sanitaria. A Catania - istituzioni, rappresentanti dell’università, della sanità e degli industriali, sindaci, amministratori, sindacalisti e associazioni hanno fatto il punto raccogliendo il favore della politica cittadina e regionale in maniera trasversale.
«La Sicilia è la prima regione che in maniera completa - ha detto monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per l’attuazione della riforma - inizia questo nuovo cammino, che può cambiare il volto anche dell’Italia. Bisogna ritrovare l’orgoglio della vecchiaia che non è scarto, ma risorsa per la società. Iniziare una rivoluzione culturale che è anche economica, che è anche spirituale e che è soprattutto umana».
Per Leonardo Palombi, segretario della Commissione: «A livello nazionale c’è un disegno di legge che finanzia tutte le sperimentazioni con un importo significativo per il prossimo triennio. Il fatto che la Sicilia ne parli la porrà in posizione di vantaggio anche rispetto ad altre sperimentazioni. L’idea di partire con progetti pilota e costruire un consenso democratico, un dialogo tra le istituzioni è quello che poi consentirà la vera implementazione della legge. Sperimentare vuol dire sintonizzare, raccordarsi con le buone pratiche già esistenti e con le peculiarità del territorio».
«Mi auguro che l’Ars - ha sottolineato il presidente Gaetano Galvagno - possa essere tempestiva nel recepimento della legge nazionale per gli anziani approvata due anni fa e di poterlo fare dopo l’ok alla Legge di Stabilità per calendarizzarla con l’anno nuovo. Riteniamo che questo disegno di legge possa essere assolutamente condiviso e condivisibile. La Sicilia potrebbe essere così la prima regione in Italia a portare avanti questo disegno di legge dimostrando una concreta attenzione nei confronti di coloro i quali possono essere in una situazione di disagio e solitudine. Le istituzioni devono essere vicine e attente a quelle che sono le reali esigenze del territorio, per questo sono molto contento dell’invito del collega D’Agostino che si è voluto fare portavoce della legge».
Per il deputato Ars Nicola D’Agostino: «È un disegno di legge che modernizza l’approccio che il sistema sanitario nazionale ha oggi con il mondo degli anziani, fa i conti con la loro solitudine e con il dato che i numeri sono in aumento perché la popolazione invecchia, rispetto al passato, più velocemente. Tocca adesso a noi a livello regionale recepire questa legge ed attuarla per chiedere le risorse al governo nazionale, metterne a disposizione altre regionali e vedere come organizzare il sistema».
«Immaginiamo - ha concluso il presidente della Comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo - una legge contro la cultura dello scarto, ma anche per il futuro: il futuro è anziano, ce lo dice la demografia, il continuo lasciare l’isola da parte dei giovani. La previsione è che nel 2050 saranno più gli anziani dei bambini e dobbiamo capire come vivere da anziani tutti e bene. Ecco perché c’è bisogno di una cultura nuova che diventi legge e che garantisca i diritti».