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Sicilia, assunzioni per le vittime sopravvissute a femminicidi ma solo se residenti nell’Isola o italiane

Presentato un emendamento alla norma sull'assunzione alla Regione

Di Redazione |

Un emendamento che è destinato a fare discutere. Inserito in un disegno di legge omnibus incardinato nel pomeriggio all’Assemblea siciliana, l’emendamento alla norma sull’assunzione alla Regione di donne sopravvissute al femminicidio, con deformazione o sfregio permanente del viso, prevede che siano assunte solo italiane e residenti in Sicilia. Prevista anche l’assunzione di un solo figlio della vittima qualora sia stata uccisa.

Nell’emendamento si amplia la platea con l’introduzione della retroattività della norma – approvata il 31 gennaio 2024 – e si chiarisce chi ne potrà beneficiare: «Le disposizioni trovano applicazione per fatti avvenuti entro i confini del territorio della Regione siciliana anche prima della data di entrata in vigore della presente legge in danno di cittadini italiani residenti in Sicilia al momento dell’evento criminoso ed esclusivamente per le assunzioni presso la Regione siciliana nei limiti delle risorse assunzionali disponibili». Il disegno di legge dovrebbe essere discusso e votato domani pomeriggio.

Lo scorso 22 maggio Schifani aveva firmato un emendamento per aumentare i benefici a favore delle donne vittime di violenza, un intervento legislativo che punta a modificare l’articolo 118 della legge regionale 3/2024, introducendo un elemento importante: la retroattività.

La normativa attualmente in vigore riconosceva già alle vittime di violenza – così come ai figli delle donne uccise – lo stesso trattamento riservato a chi ha subito crimini di mafia. Con l’iniziativa di Schifani, questo supporto è stato ulteriormente esteso, ma limitatamente ai fatti accaduti nel territorio siciliano. Il nuovo testo era quindi stato inviato all’Ars per proseguire l’iter verso l’approvazione definitiva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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