L'intervista
Totò Cuffaro: «Fi non ci vuole? La verità è che ci temono…»
Il leader: «La Dc non va dov’è sopportata. Noi di casa nel Ppe, Schifani ha fiuto»
Cuffaro, al di là di giochi di parole e ipocrisie, in Forza Italia non la vogliono come alleato.
«A sentire alcune dichiarazioni al meeting di Taormina il suo sospetto è fondato. Ma la Dc non vuole forzare nessuno: io non vado dove non mi si sopporta. Né voglio creare problemi al presidente Schifani, l’unico a mostrare fiuto politico nell’averci invitato a contribuire alla lista per le Europee».
Gasparri, a precisa domanda, ha risposto: «Su Cuffaro decideranno i dirigenti siciliani». Ma lei sostiene che la Dc è un partito nazionale.
«Non lo sostengo io, lo dicono i fatti. In questo fine settimana sono stato fra Veneto e Friuli, ora stiamo lavorando alle liste per le Regionali in Basilicata e in Sardegna, dove contiamo di prendere almeno tre consiglieri».
E invece vi trattano come un Mpa qualunque…
«Non casco nel suo trabocchetto su Lombardo… Dico solo: se Forza Italia facesse un accordo con noi, che siamo una forza nazionale, sosterremmo la loro lista non solo in Sicilia, ma in tutta Italia. C’è un sondaggio, non certo commissionato da noi, che ci dà all’uno per cento nazionale».
Magari qualcuno in Forza Italia teme che nel voto d’opinione nazionale si perda ben più di quel punto…
«Ah, beh: sono liberi di fare tutti i conti. Per noi parla l’entusiasmo, la voglia di partecipare. L’evento di Taormina è stato bello, alla nostra Festa dell’Amicizia c’erano 20mila persone…».
Tajani a Taormina è arrivato in auto con l’eurodeputata Chinnici. È il segnale che non c’è spazio per Cuffaro?
«Questa è stata una scelta di grande responsabilità, per Forza Italia che l’ha accolta e per lei che c’è andata».
Schifani ha lanciato un ultimo salvagente alla sua Dc: apriamo a chi condivide i valori del Ppe…
«Su questo mi possono fare le analisi al sangue, la tac: nel Ppe ci sentiamo a casa. Ma non penso che il problema stia lì».
Il problema sta nella gran parte del partito siciliano che non vuole Cuffaro. Perché teme che lei si prenda il seggio a Bruxelles. E poi c’è una rivolta per la sua campagna acquisti.
«Ha centrato due punti chiave. Ma, oltre a confermarle che io non sarò mai candidato, le dico che se da un lato è legittima la preoccupazione di chi ci vedrebbe correre per arrivare, dall’altro nessuno pensa che il nostro contributo, visto che siamo almeno al doppio dei consensi delle Regionali, potrebbe pure far scattare un secondo seggio. Sì, stiamo crescendo molto: in tantissimi vogliono venire con noi. Io sono stato molto attento a non prendere gente di Forza Italia, magari qualche consigliere comunale mi sarà sfuggito. Ma la stragrande maggioranza arriva dal mondo moderato, fra contrari all’accordo con la Lega e dem che non gradiscono il radicalismo di Schlein».
Se l’accordo con Forza Italia sfumasse che farete? Andrete con Renzi?
«Ne prenderemo atto e ci comporteremo di conseguenza. Ma non resteremo a fare gli spettatori alle Europee».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA