Dichiarazioni
Verdi, Bonelli a Palermo: «In Sicilia bisogna andare al voto»
L'eurodeputato del gruppo Green al Parlamento europeo è in Sicilia per partecipare al congresso regionale del suo partito
«In Sicilia c’è una grande questione morale. Tra Consiglio e Giunta sono 13 gli indagati. Gli ultimi sono il presidente dell’Assemblea regionale e l’assessora al Turismo, entrambi di FDI, che, nonostante le gravi accuse, non hanno ritenuto di lasciare le loro cariche. La presidente del Consiglio, Meloni, nonché leader di FDI, di fronte a questo scandalo che coinvolge, è zitta, come se quello che sta accadendo non la riguardasse. Di fronte a questa grande questione morale, il presidente della Regione, Schifani, dovrebbe trarne le conseguenze per salvaguardare la dignità delle istituzioni, portando la Regione alle elezioni anticipate». Lo dichiara Angelo Bonelli da Palermo, al congresso regionale dei Verdi, a cui sta partecipando anche l’eurodeputato del gruppo Green al Parlamento europeo, eletto in AVS, Leoluca Orlando.
Bonelli ha poi lanciato un allarme desertificazione: «Entro il 2030, il 70% del territorio siciliano rischia di trasformarsi in deserto. C’è un’emergenza climatica che porta la regione ad avvicinarsi più alle caratteristiche subsahariane che al resto dell’Italia. Il processo di desertificazione in Sicilia è così avanzato che, nel 2030, i due terzi saranno a rischio desertificazione: ogni anno 117 km quadrati si tramutano in deserto, con relativi effetti negativi per l’agricoltura e l’ecosistema. L’acqua è più preziosa dell’oro, ma ancora nel 2025 centinaia di comuni non hanno acqua potabile e depuratori perché la mala amministrazione non vuole affrontare questa priorità, concentrandosi sulla follia del ponte, che costerà oltre 14 miliardi di euro, al momento».
Bonelli ha quindi aggiunto: «La destra continua a nascondere l’emergenza climatica non parlandone, e quando lo fa, è solo per diffondere menzogne, come fa il governo Meloni. Solo in Sicilia, nell’estate del 2024, i danni economici all’agricoltura hanno superato la cifra di 2 miliardi di euro. Giorgia Meloni non si occupa di crisi climatica perché deve continuare a tutelare i profitti di inquinatori e lobby del gas, che solo in Italia negli ultimi due anni hanno conseguito profitti per 70 miliardi di euro grazie al caro bollette», conclude.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA