Zaki, grazie Università, ha scelto di stare da mia parte

Di Redazione / 26 Febbraio 2022

BOLOGNA, 26 FEB – “Se l’Università avesse preso
un’altra decisione sul mio caso, nessuno l’avrebbe biasimata. Ma
l’università ha scelto di stare al mio fianco, di combattere per
la libertà di espressione del suo studente. Sarò per sempre
sempre debitore all’università e alla città”. Così Patrick
George Zaki in videocollegamento dall’Egitto alla cerimonia di
inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università di
Bologna, salutato da un lunghissimo e commosso applauso
dell’Aula Magna Santa Lucia.
“Sarò sempre debitore all’Università e alla Città per aver
reso ben noto il mio caso in tutto il mondo – prosegue Zaki – Da
quando sono stato rilasciato tutti riconoscono come l’Università
di Bologna sia il vero cardine della conoscenza, una luce
affidabile che agisce concretamente per i valori su cui si fonda
e che insegna ai suoi studenti. Qualsiasi cosa io dica non sarà
mai sufficiente a dimostrare ciò che provo per l’Università e
per la Città di Bologna. La prima lezione del mio corso di studi
era sul tema utopia e distopia. Penso di aver vissuto una buia
distopia ma grazie all’Università e alla Città è stata un po’
meno dura – sottolinea Zaki – In prigione, quando mi sentivo
giù, pensavo alla mia famiglia, all’Università e alla Città di
Bologna e mi dicevo che dovevo resistere. La libertà è un
diritto inestimabile, sono grato per la mia libertà a tutti
coloro che hanno combattuto ogni giorno perché io fossi di nuovo
libero”. Patrick ringrazia i rettori Francesco Ubertini e
Giovanni Molari, i sindaci Virginio Merola e Matteo Lepore. E
soprattutto Rita Monticelli, coordinatrice del master Gemma al
quale è iscritto. “Una donna che mi ha difeso e che è ora un
membro della mia famiglia”. “Vorrei anche ringraziare la mia
compagna che ha scelto di battersi ed esporsi in prima persona
per guidare la campagna ‘Patrick libero’ mentre studiava e
lavorava – aggiunge – È riuscita a gestire tutto questo e
contemporaneamente a tenere insieme tutte le azioni che ci sono
state in mio supporto tenendo alta la speranza del mio rilascio
per 22 mesi senza mai dare un segno di cedimento. Ho anche la
fortuna di avere una sorella forte, una madre fantastica e un
padre coraggioso”.

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