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Sicilia e vino: una tradizione millenaria di qualità e successo

Di Redazione |

Secondo la mitologia, il primo vino arrivò in Sicilia con Ulisse che ubriacava il gigante Polifemo. Storicamente, però, furono i greci i primi a portare le piantine di viti nell’Isola. Già ai tempi dei romani i vini siciliani erano tra i più apprezzati. Tra questi vi era il vino preferito di Giulio Cesare che aveva il nome di “Mamertino”. Quest’ultimo veniva particolarmente apprezzato anche dalle classi sociali più alte. È, quindi, possibile affermare che, sin dall’antichità, la Sicilia, oltre ad essere stata il granaio di Roma, è da sempre stata un continente enologico. 

Tutto ciò è testimoniato dalla miriade di marchi di qualità presenti su tutto il territorio siciliano. Si contano  sei vini I.G.T., ventitré D.O.C. e uno D.O.C.G. Tra questi il “D.O.C. Sicilia” di recente costituzione, il “Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G.” e I.G.T. importanti come il “Terre Siciliane”. Inoltre, la Sicilia si vanta di produrre vini importanti e di notevole fama come il “Nero D’Avola D.O.C.” e il “Grillo D.O.C.”, che possono essere prodotti solo nel territorio regionale. 

Contrariamente alle aspettative, la Sicilia è uno dei territori che pone maggiore attenzione alla produzione dei vitigni tant’è che ha pure una delle più alte percentuali di produzione di vini biologici. A favorire questa presenza è la biodiversità presente sul territorio. L’Etna ne è un esempio. Intorno al vulcano è possibile osservare il cambiamento del territorio e dei vitigni anche a distanza di pochi chilometri. Per di più, grazie ai marchi di qualità i vini siciliani sono stati correttamente valorizzati. Fino a non molti anni fa, infatti, le produzioni del territorio erano utilizzate esclusivamente per dare corposità a vini meno forti come quelli francesi o del nord Italia. 

Ma con l’insorgere dei marchi si è registrato inoltre un aumento delle frodi. Pertanto, è consigliabile prestare particolare attenzione alle etichette, giacché in esse sono presenti tutte le informazioni che riguardano il luogo di coltivazione, produzione e imbottigliamento del vino. È importante che nell’etichetta sia specificato che il prodotto sia di origine biologica. Si deve sottolineare, infine, come nell’ultimo periodo il mondo agricolo e dell’enologia siciliana stiano subendo una rivoluzione dall’interno: sempre più giovani si avvicinano a questo settore e tramite idee innovative contribuiscono all’evoluzione e alla realizzazione di nuove tecniche di coltivazione e produzione, con un occhio di riguardo alla “green economy”, al marketing e alla valorizzazione di un’Isola tra le più belle al mondo.

Simone Andolfo Andolfo , Tiziano Bonaccorsi, Giuseppe Gravagno  V O EN  IPSSEOA KAROL WOJTYLA – Catania

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