Otto aquilotti con il Gps

Di Cristina Rossetti / 16 Giugno 2017

Le piccole aquile sono state marcate nel nido dopo che avevano raggiunto una dimensione prossima a quella adulta e prima che avvenisse l’involo. Gli arrampicatori si sono calati nei nidi per prelevare gli esemplari di aquila e passarli ai ricercatori per prendere le misure biometriche, verificare lo stato di salute, prelevare campioni di penne per le analisi del dna. Poi è stato attaccato il trasmettitore con il coinvolgimento di Victor Garcia Matarranz che lavora per il ministero dell’Ambiente spagnolo e che ha eseguito la marcatura di più di 1.500 rapaci ed è una vera e propria autorità in questo settore.

Il trasmettitore Gps permetterà agli studiosi di monitorare gli spostamenti dell’aquila, di analizzarne il comportamento e di conoscere abitudini e preferenze riguardo all’habitat. Il trasmettitore consentirà anche di raccogliere preziose informazioni sulle cause di mortalità, così da tarare meglio gli interventi di tutela. Si tratta quindi di sei maschi e due femmine, nati da sei differenti coppie di rapaci, da tempo sottoposte a sorveglianza anti-bracconaggio e monitoraggio scientifico dal Life ConRaSi. Nell’isola sono presenti 43 coppie note, di cui appena 23 sono risultate capaci di riprodursi con successo nel 2017. L’azione di tutela ha garantito anzitutto che nessuna delle 23 coppie nidificanti in Sicilia di aquila di Bonelli abbia subito la sottrazione di pulcini dal nido nel periodo riproduttivo ma anche la segnalazione agli organismi di sospette attività in prossimità dei siti di nidificazione probabilmente volte a commettere reati contro questa fauna protetta.

L’obiettivo è quello di garantire un futuro anche alla nuova generazione di Aquila di Bonelli nata in Sicilia quest’anno, fortemente minacciata dal prelievo illegale di uova e pulcini dai nidi. La tutela di questi rapaci, in passato oggetto di vera e propria persecuzione e in molti casi scomparsi dal loro areale naturale, è un tassello fondamentale per la tutela della straordinaria biodiversità del nostro Paese. Il Life ConRaSi, co-finanziato dall’Unione Europea e realizzato interamente in Sicilia, è un progetto coordinato dal Wwf Italia e coinvolge attivamente la Regione Siciliana (Dipartimento Regionale Ambiente e Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale) e l’associazione spagnola Grefa. Questo team è supportato esternamente anche dal locale Gruppo Tutela Rapaci. Il progetto interviene in Sicilia per migliorare lo stato di conservazione di tre specie in pericolo: Aquila di Bonelli, Lanario e Capovaccaio.

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