A Pozzallo “sbarca” anche il Commissario Montalbano: ciak tra migranti

Di Redazione / 20 Giugno 2018

POZZALLO (RAGUSA) – Un uomo scende da nave Dattilo, ancorata nel porto, mentre è in corso uno sbarco di migranti. E’ uno di loro. E’ vestito bene, potrebbe essere un iracheno o un siriano. Dopo avere lasciato la passerella accelera il passo, per evitare i controlli, ma la polizia lo insegue e lo blocca, mentre l’uomo tiene qualcosa con la mano, nascosto sotto la giacca. E’ un momento di tensione registrato nel porto del Ragusano, ma è una scena di uno dei nuovi episodi del “Commissario Montalbano” che andranno in onda su Raiuno. La fiction si mischia alla realtà sul molo di Pozzallo, dove è ancorata la Diciotti, nave della guardia costiera “gemella” della Dattilo, dopo lo sbarco della notte scorsa di 509 migranti e di un cadavere. E’ facile scambiarle perché sono uguali.


Per la scena della serie Tv, registrata un mese fa, la produzione, Palomar, ha curato privacy e assistenza ai massimi livelli. Come il catering per i “migranti fatti salire sulla Dattilo, “arruolati” a Catania, e per i quali, nel rispetto del Ramadan, sono stati preparati cibi vegetali, distribuiti la sera. Mensa ordinaria, ma di qualità si racconta a Pozzallo, per le altre controfigure. La ricostruzione dello sbarco per la serie Tv, ammettono alcuni osservatori che solitamente assistono a quelli veri, è stata perfetta. Era difficile capire se fosse finzione o realtà. Fino all’arrivo del commissario Montalbano, che ha permesso di discernere tra fiction e realtà. O fino alla caduta di uno dei fedeli collaboratori del commissario, che non vedremo nella puntata televisiva, avvenuta mentre inseguiva il “migrante” in fuga, non prevista dal copione e quindi tagliata. Perciò stop e scena ripetuta. Anche la notte scorsa la scena si è ripetuta: la nave della Guardia costiera, il molo di Pozzallo, i migranti che scendono dalla scaletta. Lo scenario è lo stesso, ma questa volta è la drammatica realtà.

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