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Comiso e l’arrivo del commissario per il bilancio non approvato, la Lista Spiga va giù duro: “La legge non si abitua a chi non rispetta i termini obbligatori”
I consiglieri Gaglio e Adamo fanno le pulci all'atteggiamento politico dell'amministrazione Schembari
“Il Comune di Comiso non ha approvato nei tempi previsti dalla legge il bilancio di previsione 2025-2027 e la Regione Siciliana, per l’ennesima volta, è costretta a nominare un commissario straordinario. Nulla di nuovo, visto che mai, dal 2018, anno di insediamento della prima Amministrazione Schembari, l’ente è riuscito ad approvare un solo strumento finanziario nei termini di legge, nonostante l’avvicendarsi di tre assessori al bilancio e altrettanti esperti a vario titolo che avrebbero dovuto supportarli”. E’ quanto sottolineano in una nota Gaetano Gaglio ed Erica Adamo, consiglieri comunali della Lista Spiga.
“Ma questa vicenda – proseguono – assume profili sorprendenti sia per le reazioni di chi non rispetta i temi obbligatori, quasi che la colpa del commissariamento sia ora di chi nomina il commissario e non di chi non ha fatto il proprio dovere, sia per i contenuti economici dei provvedimenti attesi. Assistiamo allibiti infatti a un comunicato del sindaco che definisce la nomina del commissario intempestiva perché la giunta il 2 aprile scorso avrebbe approvato la proposta di bilancio per il consiglio comunale, dimenticando che il bilancio doveva essere approvato dal consiglio stesso entro e non oltre il 28 febbraio e invece non si sa ancora quando il documento verrà esaminato dall’aula. Capisco che i nostri amministratori siano ormai abituati ai loro ritardi, ma la legge non si abitua a chi non rispetta i termini obbligatori. Altro che intempestività, la misura è persino in ritardo. Poi ci sono i contenuti preoccupanti che questi provvedimenti ritardatari promettono, o forse, per i cittadini, sarebbe meglio usare il termine “minacciano”. La scorsa settimana infatti la maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, si è approvata un piano di acquisto dei beni e dei servizi che prevede livelli minimi di spesa per le prestazioni di assistenza alle fasce più deboli della cittadinanza nel 2025 e riduzioni drastiche negli anni 2026 e 2027”.
“Stiamo parlando – è spiegato ancora – di servizi come il ricovero dei disabili mentali e dei minori in comunità alloggio, che si ridurranno a un terzo della spesa, dell’assistenza a disabili gravi adulti e minori, che si azzererà dal 2026, della refezione scolastica, per la quale la spesa per acquisto delle derrate alimentari è prevista in costante riduzione. O si prevede un miracolo che consenta la guarigione dei disabili e la capacità di non nutrirsi dei bambini comisani o c’è qualcosa che non va. Unico dato in controtendenza quello dei costi, e quindi delle bollette, per i rifiuti che, nonostante promesse di riduzione continue, sono previsti in crescita nel triennio. Qui di intempestiva resta probabilmente solo l’impossibilità di cambiare i nostri amministratori immediatamente”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA