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Crisi politica ad Acate, il sindaco Fidone rompe il silenzio: "Revoca di Raffo e Bevilacqua decisa perché non c'era più fiducia e non si spendevano per la città"

Il primo cittadino non le manda a dire all'indirizzo dei due ex assessori

12 Luglio 2025, 13:17

Sindaco Fidone

“Assenteisti, disinteressati e pure troppo impegnati”. Il primo cittadino di Acate rompe il ghiaccio del silenzio e spiega i motivi che l’hanno portato a rimuovere gli assessorati di Giuseppe Fidone e Matilde Bevilacqua e aggiunge di esser pronto alla surroga del consigliere Cristian Palma: “Ho atteso qualche giorno prima di dare alla mia città più puntuali chiarimenti in merito alla revoca degli incarichi agli assessori Raffo e Bevilacqua, anche se la motivazione dell’atto amministrativo di revoca era più che esaustiva: è venuto meno il rapporto di fiducia con entrambi. Fiducia che dovrebbe essere l’ingrediente alla base di un’azione amministrativa improntata ai canoni di efficacia ed efficienza. Se qualcuno si aspetta che io utilizzi gli stessi toni del documento di Acate al Centro, che ho appena letto, rimarrà deluso. Perché c’è stile e stile e, fra l’altro, non ci tengo a cambiare idea su cose, fatti e persone, come ha appena fatto Acate al Centro, che ha rinnegato due anni di attività amministrativa svolta braccio a braccio. E allora, perché è venuta meno la fiducia rispetto ai due ex assessori? Per ragioni innanzitutto amministrative, ma anche per ragioni politiche".

"Sul piano amministrativo - sottolinea Fidone - era diventato insopportabile proseguire con una giunta che lavorava con tre elementi soltanto: gli assessori Ciriacono, Gallo e Lantino. Ricoprire il ruolo di assessore significa assumersi la responsabilità di amministrare ogni giorno la propria città con spirito di sacrificio e con sudore, garantendo sempre presenza e ascolto. Chi ha altri impegni o altre priorità, più che legittime ci mancherebbe, può dedicarsi ad altro ma non ai sacrifici che richiede un simile ruolo. E allora potrei darvi mille dati ma voglio darvene uno soltanto. Sin dal nostro insediamento ho voluto fortemente introdurre lo strumento delle giunte da remoto, per consentire il collegamento on line a chi fosse impegnato in altre attività istituzionali, visto l’onere che ci siamo presi di garantire la presenza di Acate ad ogni tavolo provinciale e regionale.

Ebbene, dal primo gennaio 2025 ad oggi ci siamo riuniti in giunta per ben 50 volte. L’assessore Raffo è stato presente in Comune solo 9 volte su 50, con 8 assenze e 33 presenze da remoto.

L’assessore Bevilacqua è stata presente in Comune, anche lei, solo 9 volte su 50, con 24 assenze e 17 presenze da remoto. Questo è solo un dato esemplificativo del disinteresse - continua Fidone - per l’amministrazione della nostra città, che si è tradotto in realtà in mille ulteriori occasioni di disimpegno di cui non vale neppure la pena di parlare. In tale situazione - prosegue -, in svariate occasioni ho cercato di richiedere ad entrambi gli assessori maggiore presenza, maggiore ascolto delle esigenze degli uffici e della città, maggiore impegno e maggiori risultati ma tutto è rimasto lettera morta.

Anzi, nulla è cambiato, con continue assenze anche in consiglio (e parlo di Raffo, in questo caso) e con un continuo disinteresse rispetto a deleghe fondamentali come bilancio e tributi, di cui sono stati altri assessori e consiglieri a doversi occupare visto il totale disimpegno. Il profilo amministrativo è certamente il dato più significativo che ha portato alla revoca. Ma la mancanza di fiducia ha alla base anche motivazioni politiche, è chiaro.

Sin dal mio insediamento, l’assessore Raffo (e soltanto lui) altro non ha fatto se non remare contro l’azione mia e di tutta la giunta, generando attriti e scompensi di ogni genere all’interno della compagine. In decine e decine di occasioni ho cercato di tamponare le sue esuberanze e le sue prese di posizioni incomprensibili, ma la sua condotta altro non ha fatto se non portarlo all’isolamento. E il fatto che il suo gruppo si sia ridotto da 6 unità a 2 soltanto, la dice lunga sulla gestione delle dinamiche politiche che lo hanno contraddistinto. In tale scenario ho visto Acate al Centro -sottolinea il sindaco di Acate- muoversi con disinvoltura da interlocuzioni con Sud Chiama Nord di Cateno De Luca alla Dc (memorabile l’incontro a casa di Totò Cuffaro, in mia presenza), dal Pd a Fratelli d’Italia e chi più ne ha più ne metta, con salti da un tratto all’altro dell’arco costituzionale che farebbero impallidire anche l’oro olimpico di salto con l’asta. E pensare che due grillini come i consiglieri Palma e Failla potessero aderire a Fratelli d’Italia, partito con cui c’è un patto politico ben saldo, la dice lunga sulla affidabilità dei protagonisti di queste vicende. Dinanzi alla improduttività amministrativa e dinanzi a questi balzelli da una parte all’altra, chiaro sintomo di inaffidabilità politica, ho tratto le mie conclusioni, che sono di sfiducia ai due assessori espressioni di Acate al Centro. Quanto ai consiglieri di Acate al Centro, rimasti soltanto in due, una considerazione è doverosa.

E parto da Cristian Palma. Nell’ultimo anno - spiega Fidone - il consigliere Palma, su 15 sedute, è stato assente 10 volte ed è stato assente nelle ultime 5 sedute di fila. Questo è l’interesse per Acate, questa è l’etica del lavoro che vorrebbe insegnarci Acate al Centro. Ovviamente, a tal riguardo, saranno avviate immediatamente le procedure di legge per la sua decadenza e surroga dalla carica di consigliere, senza se e senza ma. Onorare il mandato significa rispettare l’impegno preso con gli elettori, non dedicarsi ad altro. Se non si può onorare il mandato elettorale, si abbia la dignità di dimettersi.

Discorso diverso vale per il consigliere Giuseppe Failla, a cui ho sempre riconosciuto grande impegno e spirito di abnegazione quotidiano per Acate. Giuseppe, come l’amico Luigi Denaro, si è speso al massimo in questi due anni, per Acate, e a lui va il mio profondo ringraziamento per tutto ciò che ha fatto. E sono certo che non mancheranno occasioni, con lui e con Luigi Denaro, di lavorare insieme per il bene della nostra città.

Un ringraziamento speciale, infine, lo rivolgo alla presidente del Consiglio Cristina Cicero e alla consigliera Daria Guardabasso, che hanno dimostrato coraggio, coerenza e linearità nell’onorare il mandato elettorale di consiglieri di maggioranza e a cui va tutto l’apprezzamento mio e dell’amministrazione per la scelta di non seguire i pochi intimi di Acate al Centro in una decisione priva di qualsiasi logica. Andiamo avanti, con una solidissima maggioranza e, da adesso, senza chi altro non ha fatto se non remare contro questa amministrazione e, soprattutto, contro Acate”.