Modica e il pronto soccorso in panne, il sindaco di Pozzallo: "Le promesse non basta più"
Ammatuna chiede subito fatti chiari e decisioni tangibili
"Le promesse non bastano più, subito fatti chiari e decisioni tangibili". Dopo giorni di promesse mancate, il Pronto soccorso di Modica è al punto di partenza. La nuova denuncia è del sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. "Tutti ricordano gli annunci che preannunciavano l’arrivo di due medici nell’importante struttura di emergenza-urgenza. Purtroppo non è stato così e la situazione è sempre più grave e non più sostenibile - sottolinea il primo cittadino, tra l'altro primario del Pronto soccorso di Modica in quiescenza - Si annunciava qualche giorno fa trionfalmente l’arrivo di due nuove unità mediche, ma facevamo notare che un contratto di 10 ore settimanali, così come era previsto nelle delibere che allora vennero approvate, per operatori sanitari provenienti da Palermo, non sarebbe stato accettato e così è stato. Ecco allora che i vertici dell’Asp si impegnarono a correggere la precedente impostazione, con la promessa invece di un aumento delle ore. E invece la sorpresa, viene approvata una nuova delibera, in cui si confermano le solite 10 ore settimanali, con l’inevitabile rinuncia del medico interessato. Si promettevano anche ordini di servizio nei confronti di altri sei medici delle altre unità operative ospedaliere da impiegare al Pronto soccorso, ma ad oggi invece si è coperto soltanto un turno di guardia notturna. Adesso basta. Il senso di responsabilità di tutti noi ha un limite, oltre il quale non si può andare, per il semplice fatto che è in gioco la salute e la vita di tutti. Smettiamola di parlare e di promettere. Il tempo della parole è ormai terminato, occorrono immediatamente decisioni chiare e concrete".