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Polemica all’Asp di Ragusa, Cgil e Uil: “Il direttore generale non ci concede l’autorizzazione per installare il banchetto finalizzato a raccogliere firme contro l’autonomia differenziata”

Il manager: "E' una iniziativa che ha comunque carattere politico, no per ragioni di garanzia della terzietà dell'azienda sanitaria"

Di Redazione |

Il direttore generale dell’Asp 7 ha negato l’autorizzazione alla richiesta avanzata dalla Fp Cgil di Ragusa e dalla Uil Fpl per una raccolta firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata nello spazio davanti all’ingresso dell’Ospedale con  motivazioni del tutto discutibili a nostro parere. Secondo il dg la richiesta non può essere accolta poiché trattasi di iniziativa avente comunque carattere politico e che pertanto, per ragioni di garanzia della terzietà dell’Asp, quale pubblica amministrazione, di opportunità e di parità di trattamento(..) non è possibile concedere. Ci dispiace dover trattare temi basilari riguardante la democrazia, compresa  l’agibilità sindacale, quando si tratta, appunto, di  pubblica amministrazione e non della casa privata del dg o di chiunque della direzione dell’Asp. Certo, sarebbe il caso che finalmente il dg si ponesse il problema della terzietà dell’Asp, non solo quando ci sono iniziative che hanno come oggetto l’abrogazione di una legge fatta dal Governo Meloni, ritenuta da noi sbagliata. C’è bisogno di neutralità politica nell’espletamento della funzione del dg sempre e, comunque, e non per decidere arbitrariamente di concedere o meno agibilità democratiche nelle strutture pubbliche afferenti all’Asp.

“Per nostra fortuna siamo, come tutti – affermano i sindacati – a conoscenza del percorso che ha portato alla sua nomina di dg dell’Asp di Ragusa, la stampa e i media regionali ne hanno parlato per mesi, e sono noti i legami mai nascosti fra l’altro, tra le persone  e i partiti in quota ai quali sono stati nominati. Altro che terzietà, la decisione maldestra del dg è un atto politico purtroppo in piena sintonia con l’andazzo generale governativo che esercita in tutti i modi  autoritarismo contro ogni forma di opposizione  politica e sociale. Forse l’unica cosa contenuta nella sua comunicazione di diniego  riconducibile alla verità è il suo richiamo all’opportunità, che molto probabilmente scaturisce da una sua  sensibilità e necessità rispetto alla politica e ai partiti che lo hanno nominato  massimo dirigente della sanità a Ragusa. Essere davanti agli ospedali, così come è avvenuto in altre province siciliane e non solo, in questa battaglia significa centrare il cuore del  problema dell’Autonomia differenziata, riforma ingiusta che avrà conseguenza ancora più tragiche sul diritto alla salute dei cittadini soprattutto delle regioni del Sud. E questo le persone lo sanno e lo hanno capito, infatti la raccolta firme sta andando a gonfie vele e i risultati raggiunti in pochi giorni sono straordinari. Invitiamo pertanto il dg dell’Asp 7 di Ragusa ad occuparsi dei tanti problemi della sanità di questo territorio, delle tante lacune e carenze che dipendono dalla cattiva politica e dalla cattiva gestione che ne è diretta conseguenza. Per noi sono questi i problemi importanti da affrontare, al di là della raccolta firme davanti agli ospedali,  perché conosciamo bene le sofferenze che vive la popolazione iblea per l’inefficienza di un sistema sanitario pubblico, e sappiamo quali sono  i sacrifici di chi in sanità lavora a nei vari livelli con dedizione ed impegno tutti i giorni. Su questo occorre avere massima concentrazione ed essere super partes, invece per rispondere a richieste di spazi e agibilità basterebbe solo consultare la Costituzione Italiana”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA