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Pozzallo e il caso del centro diurno per persone con disabilità, i genitori: “La riapertura? E’ comunque una sconfitta dopo una battaglia legale durata sei mesi”
Evidenziata la necessità dell'assunzione di responsabilità da parte del Comune per quanto riguarda certi aspetti specifici
Una mamma dice la sua sul Centro diurno per persone con disabilità di Pozzallo. In una lettera inviata alle redazioni locali, racconta quella che definisce “amara verità” sulla sua riapertura “una battaglia durata sei mesi”
“Con riferimento alle recenti comunicazioni diffuse dall’amministrazione comunale di Pozzallo – scrive la mamma nel documento – in merito alla riapertura del Centro diurno per persone con disabilità (erroneamente definito ‘centro per l’autismo’ da alcune testate giornalistiche locali), come genitore amareggiato e deluso mi sento costretta a smentire categoricamente quanto affermato. È inaccettabile che l’amministrazione comunale cerchi di presentare come una propria iniziativa meritoria la riattivazione del servizio, quando la verità è che il centro è inspiegabilmente chiuso da ben 6 mesi, con conseguenti incalcolabili danni agli utenti e alle loro famiglie”.
“La notizia diffusa settimane fa di una riapertura imminente del centro diurno – prosegue – è risultata non solo prematura, ma soprattutto strumentale e distorta. Non si tratta di una “vittoria”, bensì di una tardiva e forzata retromarcia conseguente ad una serie di diffide, solleciti e istanze di accesso agli atti inoltrati dall’avv. Mariella Cassarino su mandato di alcune famiglie esasperate. Solo a seguito dell’intervento legale è stata indetta la procedura di affidamento per la riapertura del servizio, che per la sua natura essenziale, non avrebbe dovuto essere sospeso. La chiusura del Centro diurno ha privato persone fragili di un sostegno fondamentale, causando l’interruzione improvvisa delle attività che quotidianamente , da anni, vedono impegnati oltre 20 utenti, disabili gravi e gravissimi, del Comune di Pozzallo. Tutto questo ha causato isolamento sociale e regressione delle autonomie acquisite gettando nello sconforto le famiglie, già provate da enormi difficoltà”.
“È inaccettabile – è spiegato ancora – che l’amministrazione comunale, anziché assumersi le proprie responsabilità per il disagio creato, e porgere formali scuse, tenti di capitalizzare politicamente una situazione di emergenza da essa stessa generata e tutto ciò è ancora più grave ove si consideri che l’amministrazione comunale nel 2023 per l’immobile dove il centro diurno ha sede, ha ottenuto un finanziamento di € 2.381.330,53 (come testualmente riportato nella delibera 12.2.2025 n. 21), per poi chiudere i battenti a dicembre 2024. Quello che oggi esigiamo è un piano concreto e immediato per la riattivazione definitiva e completa del servizio ( incluso quello di trasporto), con garanzia di continuità. Non ci fermeremo finché non sarà fatta piena giustizia e finché l’amministrazione comunale non dimostrerà un reale impegno volto alla tutela dei diritti delle persone con disabilità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA