Ragusa, celebrato in cattedrale il quarto anniversario dell'ordinazione episcopale di mons. La Placa
Numerosi i fedeli che hanno partecipato al significativo appuntamento di ieri sera
“Oggi il Signore mi concede la grazia di celebrare con voi il quarto anniversario della mia ordinazione episcopale; è un giorno che sento profondamente radicato nel mistero della Chiesa, intrecciato con la trama della mia vita e ancor più fondato sulla fedeltà di Dio che mai viene meno". Così il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, ieri sera durante la celebrazione di un momento speciale alla presenza delle autorità (nelle foto Bracchitta).
"Il 16 luglio del 2021, in questa nostra chiesa cattedrale, accoglievo con gioia e trepidazione il dono dell’Episcopato che univa in modo nuovo e definitivo la mia vita umana e sacerdotale a questa bella e feconda Chiesa di Ragusa. Insieme - ha detto ancora il vescovo La Placa - abbiamo condiviso gioie e fatiche, sfide e speranze, nella consapevolezza, come diceva Papa Francesco, che la barca della Chiesa non è nostra ma sua e che è Cristo, il Pastore grande del gregge, a guidarla con la forza dello Spirito e la fedeltà della sua Grazia".
"In questa luce il ministero episcopale non un compito da rivestire né una funzione da gestire, ma un dono da raccogliere con timore e tremore nella disponibilità radicale all’opera dello Spirito, in obbedienza alla fedeltà alla Chiesa e nella partecipazione concreta al ministero apostolico. Ancora una volta affido il mio ministero alla Vergine Maria, madre della Chiesa e donna eucaristica, colei che ha accolto, adorato e donato Cristo al mondo. Chiedo a ciascuno di voi di accompagnarmi con la preghiera come anch’io ogni giorno vi porto davanti al Signore, affinché il nostro sì, il mio e il vostro, sia ogni giorno Eucaristia, Eucarestia vissuta, vita spezzata, condivisa e donata per amore”.
A conclusione un momento conviviale nel Vescovado che è stato appena ristrutturato e riportato all'antico splendore. Numerosi i fedeli che non hanno voluto mancare a questo momento per ribadire una vicinanza non formale ma sentita al proprio vescovo.