Ragusa, chiusa “casa a luci rosse” segnalata dai residenti della zona

Di Redazione / 15 Novembre 2017

RAGUSA – La squadra mobile di Ragusa ha chiuso la quinta “casa a luci rosse” nel 2017 in città: stavolta l’appartamento dove si svolgeva la prostituzione si trovava in Via Santissimo Rosario, in pieno centro storico. E anche questa volta la polizia l’ha scoperto grazie alla segnalazione degli abitanti della zona interessata.

Il via vai che c’era in quella abitazione del centro storico era diventato un fastidio, così i residenti hanno subito informato la Squadra Mobile prontamente intervenuta per appurare e procedere.  Gli uomini della Squadra Mobile dopo qualche giorno di osservazione dell’immobile hanno riscontrato la notizia fornita dai cittadini. 

Giovani e meno giovani si recavano nell’abitazione per ricevere prestazioni sessuali, il tutto dopo aver preso contatti con chi si prostituiva tramite siti internet specializzati. Ma spesso i clienti non riescono a tovare la casa a lui rosse a causa delle errate indicazioni e sbagliano portone infastidendo così gli abitanti della zona che poi segnalano il tutto alla polizia. 

In questo caso la polizia ha trovato conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità; tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali. Proprio per questo all’interno delle case del piacere vengono spesso identificati transessuali per soddisfare i gusti dei clienti.

I tre dediti alla prostituzione identificati con l’ausilio della Squadra Volanti sono tutti di origini colombiane, la donna residente a Bari ed i transessuali a Latina e Trieste. Sono tutti regolari sul territorio nazionale in quanto titolari di permesso di soggiorno.

Al momento del controllo della Squadra Mobile e della Squadra Volanti, vi era un cittadino italiano, vittoriese, che aveva appena consumato una prestazione sessuale e ha dichiarato di aver pagato 50 euro. Il proprietario dell’immobile aveva stipulato un contratto regolare con la cittadina colombiana che lì esercitava la prostituzione, per poi ospitare i due trans con lo stesso scopo.

Sono in corso accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro.

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