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Ragusa e i pini recisi a Ibla, Legambiente: "Il taglio è avvenuto in un periodo dell'anno in cui è vietato"

Gli ambientalisti sollecitano risposte al Comune: "Predisporre tutti gli atti per un piano del verde partecipato da cittadini e associazioni"

Redazione La Sicilia

30 Marzo 2024, 00:52

pini tagliati

"Pensavamo che il caso della piazzetta Ragazzi del ‘99 (4 pini capitozzati senza motivo evidente) fosse un caso isolato, e invece sembra che sia una abitudine nel comune di Ragusa dopo aver visto che cosa è successo ai pini della villa di Ibla. Certo non conosciamo i motivi che hanno portato al taglio, potrebbero anche essere validi, ma allora è opportuno che lei ce ne spieghi i motivi". Inizia così la lettera aperta che Legambiente rivolgere all'assessore comunale al Verde pubblico.

"Vorremmo innanzitutto sapere - scrive il presidente di Legambiente Ragusa, Angelo Rinollo - perché il taglio è avvenuto in un periodo dell’anno nel quale è vietato (art. 23 del regolamento del patrimonio arboreo e del verde pubblico del comune di Ragusa); quali sono le ragioni. La nostra associazione ha al suo interno persone competenti in ambito botanico ed agronomico, dalle quali sappiamo che si potrebbe giustificare il taglio dei pini se in essi fossero presenti funghi che ne attaccano la chioma (es. Thyriopsis halepensis), funghi che attaccano i tessuti vascolari (es. genere Leptografhium), funghi che attaccano il tronco (es. cancro resinoso del pino) oppure funghi che attaccano l’apparato radicale (es. Armillaria). Oppure se fossero infestati da insetti come la cocciniglia tartaruga, da coleotteri scolitidi come il Tomicus destruens, da lepidotteri come la processionaria del pino, da afidi, acari o altri insetti.  O, infine, se ci fossero problemi di cedimento per ribaltamento della zolla radicale, cedimento del fusto o di parte di esso, rottura o cedimento di rami appesantiti da carichi aggiuntivi (es. vento). Ma anche in questi casi, è necessario, prima di tagliare, valutare se, nonostante i possibili problemi di salute delle piante, si sarebbe potuto curarle e salvarle. Inoltre, i motivi del taglio devono essere oggetto di una relazione dettagliata a firma di un professionista abilitato (dottore agronomo o forestale) che attesti lo stato di salute precario dei pini e la situazione di rischio potenziale imminente per la pubblica incolumità. Era presente una delle ragioni sopra elencate nel caso dei pini della villa di Ibla? E’ stata fatta la relazione di cui sopra prima di procedere al taglio? E, ancora, quali sono state le prescrizioni vincolanti di reimpianto a compensazione ambientale delle perdite subite visto che gli alberi abbattuti devono essere sostituiti in loco (art. 21 e 22 del regolamento del patrimonio arboreo e del verde pubblico del comune di Ragusa)".

"In un momento in cui la nostra associazione pianta alberi (ad esempio in occasione della Festa di primavera dell’albero, svoltasi il 22 marzo) - si chiede ancora Rinollo - che messaggio può arrivare ai ragazzi delle scuole di Ragusa da questi tagli di pini? Le chiediamo quindi, da domani (e non tra un anno): di predisporre tutti gli atti per un piano del verde partecipato da cittadini e associazioni; di realizzare il censimento degli alberi presenti nel territorio comunale e del loro stato di salute, previsto dalla legge 14 gennaio 2013 n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi”, che il comune di Ragusa promette con il Piano Regolatore Generale; l’assunzione immediata, anche a tempo determinato fino all’espletamento del concorso, almeno di un agronomo e due periti agrari; provvedimento che serve subito perché i cambiamenti climatici sono tra noi e la città già soffre dei problemi conseguenti alle isole di calore".